La settimana scorsa è andato in onda negli Stati Uniti il finale della terza stagione di The Good Doctor, il medical drama di successo con Freddie Highmore targato ABC. Nel nostro paese, la terza stagione sta andando in onda su Rai 2.

SE NON AVETE VISTO IL FINALE DELLA TERZA STAGIONE NON PROSEGUITE CON LA LETTURA

Nel finale della terza stagione di The Good Doctor, il Dottor Melendez (Nicholas Gonzalez), lo strutturato di chirurgia, è morto dopo essere rimasto gravemente ferito a causa del terremoto del penultimo episoido. Il personaggio ha riportato delle lesioni interne che purtroppo si sono rivelate letali e negli ultimi struggenti minuti, il Dottor Melendez se n’è andato tra addii tragici con Aaron Glassman, la sua ex Audrey Lim e infine con Claire Browne, specializzanda al terzo anno nonché interesse amoroso del dottore.

Vi avevamo già riportato la prima parte di questa intervista in questo articolo. Oggi abbiamo deciso di raccogliere ulteriori dichiarazioni che l’attore Nicholas Gonzalez ha raccontato al sito TVLine.

Se Melendez non fosse morto, come pensi che avrebbe affrontato i suoi sentimenti per Claire? 

Credo che avrebbe, ovviamente, affrontato i suoi sentimenti. Penso anche che sarebbe stato interessante vederlo fuggire via da questa cosa per capire poi quale sarebbe stata la cosa giusta da fare.

Mettendo un attimo da parte i tuoi sentimenti personali su Melendez e Claire, com’è stato girare quell’ultima scena con Antonia? 

È stato difficile perché c’erano ovviamente molte emozioni reali. Come il dottor Melendez, anch’io stavo salutando qualcuno che comunque ha fatto parte della mia vita per tre anni… Antonia e io siamo diventati davvero dei buoni amici. Anche noi ci vogliamo bene, ed è per questo che fa male dirsi ciao. E questo è stato molto interessante dal momento che poi l’abbiamo ripetuto più volte nel corso di un’intera giornata.

Ti senti di aver fatto tutto con Melendez o è rimasto qualcosa in sospeso?

Probabilmente no… È difficile, perché non siamo come in Grey’s Anatomy. Siamo prima di tutto un procedurale e intorno a noi ci sono tante storie toccanti ogni giorno e con diversi personaggi. Nonostante siamo un grande gruppo, l’elemento fondamentale non sempre siamo noi. Quindi le cose vengono suddivise e raccontate lentamente, il che può essere difficile per un attore in molti modi; molto spesso ho a che fare con la medicina e con le questioni associate ad essa ed è chiaro quindi che alcune parti del personaggio vengano un po’ trascurate.

Ci sono quindi altre storyline in particolare che avresti voluto che venissero raccontate? 

Sono ancora piuttosto curioso rispetto alla sua famiglia. In un episodio è stata introdotta la sorella di Melendez che ha la sindrome di down. E ci sono state anche molte piccole scene cancellate. Le storyline sono praticamente tutte lì, ma alcune piccole scene che alla fine sono mancate all’appello hanno in qualche modo cambiato la dinamica. C’erano anche molte scene con Antonia Thomas [l’interprete di Claire], e molto probabilmente mancano nella stessa misura anche molte scene con Christina Chang [l’interprete di Lim] — questi sono diversi tipi di momenti che vanno al di là del guardare le persone che finiscono per innamorarsi… Purtroppo tutti questi momenti sono stati tagliati perché non c’era tempo per raccontarli.

Cosa porterai via con te di questa esperienza?

Sono immensamente orgoglioso del modo incredibile in cui questo show è stato accolto. Quando vengo fermato dalla gente per via di questo show, non è solo perché “sono quel tipo” della TV. È perché tutti quanti hanno una storia – una storia personale sul perché questo show li abbia così colpiti duramente, o cosa abbia significato per loro e per un membro della famiglia, con o senza l’autismo. Far parte di qualcosa del genere, che sembrava più grande di tutti noi, eppure così piccolo quando lo stavamo facendo insieme, è probabilmente una delle esperienze più singolari al riguardo.

Fonte: TVLine