Neil Gaiman è noto per interagire moltissimo con i suoi follower su Twitter, e durante tutta la produzione di The Sandman ha risposto a numerose domande dei fan, senza mai sbilanciarsi ovviamente troppo su ciò che non poteva dire sulla serie ma alimentando comunque la curiosità degli appassionati.

Ora che The Sandman è disponibile su Netflix, l’autore ha iniziato a rispondere ad alcune domande (oltre a rilanciare i numerosi apprezzamenti e le recensioni positive della serie), parlando a ruota libera della produzione.

Nelle ultime ore, si è sbilanciato per esempio sul budget, smentendo quanto dichiarato da Deadline qualche tempo fa e cioè che i dieci episodi sarebbero costati circa 15 milioni di dollari l’uno (un budget complessivo quindi di 150 milioni di dollari):

Bisogna registrarsi per leggere l’articolo. The Economist fa alcune osservazioni acute su come siamo riusciti a fare la serie proprio in questo momento storico. (Per la cronaca, non so dove arrivi la cifra dei 15 milioni a episodi ma è, ahimé, non vera).

Un fan gli ha chiesto se Alan Moore abbia avuto qualcosa da ridire sul cambio di genere di Constantine, e questa è stata la sua risposta:

Non credo che Alan abbia più alcun interesse in John Constantine, ma ho parlato con alcuni degli altri creatori del personaggio, sì, e hanno adorato l’idea di un nuovo Constantine per il 2022 basato sulla Lady Joanna originale.

È la Constantine di questi tempi e di questo mondo. È mentalmente in un altro luogo rispetto al John del 1989, ma ha avuto anche lei il suo incidente a Newcastle. Non vedo l’ora di sapere cosa Jamie Delano, Mark Buckingham e Richard Piers Rayner ne pensano.

È tornato poi a parlare dell’ambientazione “estranea” all’Universo Cinematografico DC:

[Quella di togliere collegamenti con l’Universo DC] è stata una scelta. Non è nella continuità dell’Universo DC. È la continuità dell’Universo DC del 1988. Questo è ambientato ora. Dovrebbero aver incontrato la versione cinematografica della Justice League? È molto più semplice dire: è Terra Sandman, è il 2022 e questa è la nostra storia. (34 anni è un’altra Terra).

In un altro Tweet, Gaiman ci ha tenuto a precisare di esserci lui dietro all’adattamento del fumetto, e non Netflix:

Ha poi spiegato il lungo e delicato processo attraverso il quale la serie ha ricevuto il via libera:

Warner Bros. Tv ha trasformato un ufficio in uno spazio dedicato interamente a Sandman. Abbiamo riunito attorno a un tavolo delle persone e abbiamo parlato loro di Sandman nei fumetti e di come volessimo adattarlo in una serie tv. Non ci servivano concept art, avevamo i fumetti, li abbiamo sparsi su dei poster e dei pannelli. Poi abbiamo chiesto loro perché Sandman sarebbe stato adatto alla loro piattaforma e perché volevano che gli proponessimo l’adattamento.

Infine, ha spiegato perché la serie, pur essendo prodotta da Warner Bros. TV, non è andata in onda sulla piattaforma HBO Max di proprietà di Warner Bros. Discovery ma su Netflix:

Perché Warner Bros. TV produce serie per numerose reti. Io, David Goyer e Allan Heinberg abbiamo passato due giorni a proporre Sandman a chiunque potesse trasmettere la serie. Netflix è stata la più entusiasta e quella disposta a darci più soldi per farla.

Potete trovare tutta le informazioni e le curiosità sulla serie nella nostra scheda.

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