La serie The Walking Dead: World Beyond ha debuttato su Amazon Prime Video (qui la nostra recensione dei primi due episodi) proponendo una storia con al centro un gruppo di adolescenti che si avventurano per la prima volta fuori dalle mura della propria comunità e lo showrunner Matt Negrete e l’attrice Julia Ormond, interprete dell’enigmatica Elizabeth, hanno parlato in un incontro virtuale con la stampa dei segreti legati all’organizzazione chiamata CRM, e di come un classico come Stand by Me abbia influenzato la sceneggiatura.

L’età dei protagonisti, rispetto alla serie originale e allo spinoff Fear the Walking Dead è più bassa, e questo ha permesso agli autori di affrontare la storia dell’apocalisse zombie con un approccio unico e originale, come ha ribadito lo sceneggiatore e produttore dello show:

Ciò che accade in The Walking Dead: World Beyond è una situazione che riflette quello che accade realmente agli adolescenti quando si allontanano dal “nido”. I personaggi sono cresciuti in un mondo davvero sicuro, riparato dai pericoli, hanno studiato, ma c’è un limite a quello che puoi imparare a scuola, specialmente durante l’apocalisse. Puoi imparare molto dai libri, dalle richerche, tuttavia devi fare delle esperienze per crescere, tramite i successi e i fallimenti possiamo capire davvero chi siamo. Penso inoltre che ci siano delle analogie con quello che vivono oggi i teenager mentre cercano di capire cosa ritengono davvero importante, penso che quello che sta accadendo nel mondo porti al fatto che le giovani generazioni siano ispirate a reagire e non accettare il mondo così come è, volendo cambiarlo in qualche modo. I giovani possono lottare ed entrare in azione per difendere ciò in cui credono, lo abbiamo visto molto negli ultimi anni. Abbiamo preso questo elemento e lo abbiamo applicato all’apocalisse.

Julia Ormond recita invece nella parte di una misteriosa leader e l’attrice ha spiegato come ha affrontato la sua preparazione per interpretare Elizabeth, personaggio di cui nelle prime puntate si conoscono davvero pochi dettagli:

Amo l’analogia, anche prima della pandemia, riguardante il modo in cui l’idea di comunità è cambiata e, di conseguenza, anche il modo in cui proteggiamo i giovani. Credo che il background di Elizabeth la porti ad avere un tipo diverso di responsabilità che influenza le sue azioni, i suoi progetti, quello a cui aspira… Per me ci sono molte variabili e come attrice dovevo capire cosa, per il mio personaggio, è vero dentro di lei e cosa invece è legato solo all’apparenza. Penso che ci sia poco di sentimentale per quanto riguarda la famiglia se accetti di andare in guerra, credo che ci siano degli ideali che ti portano a difendere la tua nazione, la tua comunità, e dalla mia prospettiva i personaggi principali sono stati coinvolti in qualcosa che potrebbe non essere andato come avrebbero voluto. Credo che ci sia qualcosa legato al ruolo di Elizabeth che riguarda delle decisioni difficili che obbliga ad arrivare a un certo livello di dissociazione o a provare a distaccarsi dalle emozioni.

Il legame con lo show tratto dai fumetti di Robert Kirkman sarà comunque mantenuto e Negrete ha accennato a quali saranno gli elementi principali della narrazione:

Ho scritto per The Walking Dead per circa sei anni e si è sempre trattato di trovare il giusto equilibrio tra gli elementi drammatici e quelli horror. La creazione di questa serie ha permesso di prendere gli elementi alla base degli altri show, ma usarli in modo diverso. Ho cercato di tenere gli zombie, tuttavia c’è un’atmosfera differente. In The Walking Dead si dava molto spazio alla necessità di sopravvivere, poi c’era questa divisione in comunità, le guerre tra gruppi, comunque tutto si svolgeva in una certa area… In questa serie scopriamo che i protagonisti vivono in un’area poco distante da Omaha, Nebraska, fanno parte di un’alleanza che comprende anche la città di Portland sulla West Coast, e c’è un terzo elemento che è la Civic Republic Military, persone davvero misteriose. La serie si concentra su un gruppo specifico di personaggi, pur facendo emergere delle domande su questo mondo, ha a che fare con un intero mondo e con questioni più generali. La serie sembra quindi molto diversa dalla serie originale e le risposte che riceveranno sul mondo, sulle alleanze e su CRM contribuiranno a far avanzare la storia, aiuteranno a delineare le loro identità e a far raggiungere il proprio obiettivo.

Matt ha inoltre svelato a che opera si è ispirato sviluppando il nuovo progetto per il piccolo schermo:

La mia più grande fonte di ispirazione per la serie è Stand By Me: amo considerarla una storia sul diventare adulti, i ragazzi stanno cercando di capire chi sono e cosa vogliono diventare, e lo fanno intraprendendo questa avventura. Era uno dei miei film preferiti quando ero giovane e amo come inizi come un viaggio semplice per andare alla scoperta se le voci riguardanti un cadavere sono vere. Amo l’opera originale di Stephen King e l’adattamento che ne è stato fatto. Apprezzo questa atmosfera, questo senso di meraviglia, di scoperte. Credo che sia quel tipo di energia che stavamo cercando di infondere anche alla serie.

Lo showrunner ha svelato inoltre che è già iniziato il lavoro sulla seconda stagione che concluderà la storia:

Quando io e Scott M. Gimple abbiamo creato la serie ci siamo avvicinati alla storia pensando ai personaggi, alla situazione in cui avremmo voluto vederli all’inizio e al modo in cui la loro storia doveva concludersi, per quanto riguarda l’identità e chi sono. Attualmente sto lavorando con gli sceneggiatori alla seconda stagione, stiamo finendo la storia per il settimo episodio, abbiamo un’idea piuttosto precisa per quanto riguarda il finale del racconto. Scopriremo sicuramente maggiori dettagli dell’universo di The Walking Dead che riguardano anche la storia di Rick nella prima stagione e ancora di più nella seconda, scopriremo che cosa è l’organizzazione CRM. La serie originale ha lasciato in sospeso dove è stato portato Rick, chi sono queste persone, e avremo alcune delle risposte.

 

Julia Ormond è quindi intervenuta, pur non ricevendo dallo showrunner una risposta precisa:

Io ho una domanda per Matt: nel settimo episodio della seconda stagione sono ancora viva?

 

La pandemia, come accaduto con tutti i progetti televisivi e cinematografici ha modificato la strategia della distribuzione e lo showrunner di World Beyond ha parlato delle somiglianze tra la finzione e la realtà alle prese con un virus.

Penso sia divertente perché dovevamo andare in onda ad aprile e avevamo quasi concluso la post-produzione nel momento in cui è scoppiata la pandemia. AMC ha deciso di rimandare. All’inizio dell’emergenza ho onestamente provato un po’ la sensazione di essere alle prese con un’apocalisse in stile zombie perché non è che accade qualcosa e tutto il mondo cambia improvvisamente, si è diffusa lentamente la notizia di quello che stava accadendo, c’erano delle voci, non tutti avevano le idee chiare rispetto a quello che stava accadendo, c’erano opinioni diverse… Improvvisamente abbiamo avuto l’ordine da parte delle autorità di rimanere a casa. Mi chiedevo ‘I negozi di alimentari resteranno aperti? Riusciremo ad avere cibo? Troveremo la carta igienica?’. C’era la sensazione che il mondo stesse cambiando e questo portava a farla sembrare un po’ come l’inizio di un’apocalisse. Personalmente provo nostalgia per il mondo come era prima, non ho visto di persona alcuni dei miei amici da così tanto tempo, non sono nemmeno uscito di casa questa settimana… Scrivere di questi personaggi bloccati in queste mura, che vogliono vivere delle esperienze, che sognano di riportare indietro il mondo in un certo senso a come era prima ha un effetto ancora più forte rispetto a quanto lo avrebbe avuto in precedenza. Nel quarto episodio i protagonisti ricordano i balli della scuola, quei momenti in cui potevi semplicemente divertirti, ballare con qualcuno nella palestra del liceo e ripensano a queste situazioni con una certa nostalgia. Penso a mio nipote che ha concluso il liceo e si è diplomato senza poter andare al ballo della scuola, la cerimonia, quegli eventi che non ha potuto vivere, solo perché il mondo è cambiato. La serie, personalmente, si rispecchia in un certo senso nel mondo reale e personalmente vorrei davvero che si tornasse a come era tutto prima della pandemia, ricominciare da capo, dimenticare di quanto accaduto, ma è impossibile purtroppo.

Julia Ormond ha infine parlato delle insidie rappresentate dal dover gestire un ruolo di cui non si conosce del tutto la vera natura.

Per interpretare Elizabeth ho dovuto capire alcuni dettagli del suo personaggio, capire quali sono i suoi valori, la sua moralità, cosa si rivelerà del personaggio, quando e in che modo. Sono sempre stati dei momenti importanti del mondo di The Walking Dead quelli in cui si capisce chi è buono e chi un villain e credo che Elizabeth trasmetta questa sensazione militare, di leader politico… C’è una sensazione di maggior legame con una realtà politica, una struttura gerarchica. Sembrano una realtà maggiormente in grado di intimidire, sono organizzati e circondati da un certo alone di mistero. C’è qualcosa riguardante questo livello di segretezza e mistero che ci rende sospettosi nei loro confronti e nel controllo che cercano di avere. Trovo interessante scoprire come è nato quel gruppo e che idee morali avevano alla base. Dal punto di vista filosofico trasmettono qualcosa in stile comunista, si pone in primo piano la comunità e tutto riguarda proprio la comunità invece che pensare agli individui o a ideali molto americani come “tutti sono uguali”, ma se si pensa che bisogna salvare la razza umana si dovrà porsi delle domande come ‘Ho il diritto di pensare per prima cosa ai miei figli?’. Da quello che abbiamo visto dai leader del passato e da quanto accaduto nella serie, inizialmente ci si considera dalla parte del bene, ma ognuno ha un proprio nemico e cerca di sopravvivere e adattarsi a queste circostanze uniche. Elizabeth avrà affrontato proprio questo dilemma e si scoprirà che scelte ha compiuto, se ha messo al centro il bene di tutti, se ha pensato prima a se stessa o ad altre persone.

 

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