Siamo stati sul set di The Bad Guy nel giorno in cui si girava la scena più complicata della seconda stagione

Se The Bad Guy sia o no un successo non lo sanno nemmeno Stasi e Fontana che la serie l’hanno diretta. Prime Video non comunica nemmeno a loro i dati di fruizione: “A dicembre ci dissero che era finita nella top10 di Prime Video USA e poi in quella inglese, tedesca e greca. Il paese in cui era andata meglio oltre l’Italia era uno stato africano credo”. Rimangono quindi con il dubbio che sia una cosa che è piaciuta solo alla stampa (le cui opinioni possono toccare con mano) o che abbia avuto anche un successo popolare: “La nostra impressione è che comunque sia una cosa che è molto piaciuta, ma nel settore”. L’unica cosa che si può intuire, precisano i due, è che se si fa una seconda stagione dovrebbe essere andata bene: “Qualcuno deve averla vista!”

La seconda stagione di The Bad Guy dunque risponderà alle domande lasciate in sospeso dalla prima e chiuderà una storia. Non chiuderà tutte le storie, ma terminerà un arco. Significa che avrebbe un senso non andare oltre ma anche che, qualora ci fosse l’intenzione, narrativamente viene lasciata la possibilità di inventare e creare nuove trame in quel medesimo mondo.

“È una dramedy con crime: una crimedy”

Così Stasi e Fontana, registi della serie di Prime Video annunciano la seconda stagione, da un set pieno d’acqua in un teatro di posa agli studi De Paolis spiegano cosa succederà con la serie italiana meno chiaramente identificabile: “È una dramedy con crime, un crimedy”, che usa il grottesco per raccontare una storia di antimafia spesso superata dagli eventi reali “Se avessimo scritto che il nostro boss viene preso perché si fa operare in una clinica al centro di Palermo e si fa i selfie con le infermiere, come ha fatto Matteo Messina Denaro, non saremmo credibili”, ma che in ultima istanza, secondo i due racconta l’Italia “il nostro modo di comportarci, la legge, gli altri, la tendenza naturale a infrangere o piegare le regole per i nostri interessi”.

Il set è pieno d’acqua perché si gira una scena di distruzione di una gigantesca vasca di orche. Parte della storia, già nella prima stagione, è ambientata in un assurdo Aquapark, in realtà frutto della fusione di 5 location differenti, emblema perfetto di come questa serie usi luoghi immaginari per raccontare assurdità reali (la sua creazione più estrema era stata il ponte sullo stretto di Messina). Stavolta qualcuno spara alla vasca delle orche che si rompe e l’acqua che contiene travolge i molti personaggi presenti. La scena richiede la collaborazione di scenografie, effetti digitali, effetti speciali pratici, stunt, modellini e poi acqua proprio. È strano a dirsi ma è la soluzione più sensata per avere un buon risultato, le altre opzioni, raccontano i registi, erano o di fare proprio tutto in digitale senza niente di vero (con gli attori davanti a un blue screen), oppure girare tutto nel teatro di posa senza la parte nella vera location o ancora non avere un vetro vero e ricostruirlo in computer grafica.

the bad guy stasi fontana

Invece alla fine una parte della scena è stata girata davanti a una vera vasca di delfini (poi trasformati in orche in digitale), in cui gli attori recitano fino al momento dello sparo. In seguito sono state girate le scene in cui gli stunt subiscono un getto d’acqua, venendone travolti, e infine il controcampo, di nuovo con gli attori, in vasca con l’acqua fino al collo, cioè l’esito del tutto. Manca la parte di distruzione che verrà fatta con un set a quasi grandezza naturale e un modellino in scala ridotta. 

Sul set grande, perché l’acqua davvero abbia la forza distruttiva viene rovesciata da cinque giganteschi cassoni ognuno contenente mille litri, posti uno accanto all’altro sulla cima di cinque scivoli. La discesa gli conferisce la potenza giusta e poi, una volta invaso il set alla base degli scivoli (quello che ricostruisce il vero luogo in cui hanno girato gli attori), finisce in una piccola piscina più in basso. Invece il modellino serve per la rottura del vetro della vasca. La stessa cosa infatti viene filmata in scala, e quindi un vetro piccolo può saltare in aria senza gravi conseguenze, consentendo di avere la breve inquadratura che serve del vetro che va in mille pezzi.

Come si capisce c’è un solo ciak possibile per la parte con i mille litri d’acqua che una volta rovesciati sarebbe troppo lungo rimettere nei cassoni, va tutto bene, e l’effetto è abbastanza spettacolare anche dal vivo.

the bad guy accorsi

A sorpresa, Stefano Accorsi

Stunt e scene spettacolari a parte per la seconda stagione il team di scrittura è stato ampliato (la serie è scritta da Ludovica Rampoldi, Davide Serino, Giuseppe Stasi, che sono anche creatori, Fortunato Apicella, Giordana Mari e Giacomo Bendotti) e come annunciato da Amazon è stato ampliato anche il cast con un nuovo personaggio interpretato da Stefano Accorsi. Si chiama Stefano Testanuda, è un maggiore delle forze speciali che entra in scena nel primo episodio con un elicottero: “Avevamo avuto un rapporto epistolare già prima della prima stagione e ora che si è riscoperto attore comico è il momento giusto. Muore dalla voglia di fare cose di questo tipo come si è visto anche in Call My Agent Italia”.

La stagione sarà pronta a settembre ma ancora non è chiaro quando sarà a disposizione su Prime. Saranno sei episodi come sei piccoli film “tutti con personaggi con cui non è difficile entrare in relazione o in cui non è difficile rivedersi” precisano Stasi e Fontana “Molti personaggi comprimari li prendiamo da Un giorno in pretura. Da Biggioggero a tutto il processo del Mostro di Firenze, il più grottesco della storia, ha dei momenti che paiono scritti”.

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