3% (quarta stagione): la recensione

Arrivata un po’ in sordina nel 2016 con l’etichetta di “prima produzione Netflix in lingua portoghese”, accolta da ottime critiche e una quantità incognita di visualizzazioni, 3% ci ha impiegato poco a sparire da molti radar tornare nel dimenticatoio, (non) sorretta da una promozione che, almeno in Italia, è durata il tempo di una stagione e rimpiazzata anno dopo anno da un numero imprecisato di nuove “serie del momento” al punto che al momento in cui scriviamo su YouTube non è ancora comparso il trailer di questa quarta stagione.

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Quattro anni dopo, 3% arriva alla sua conclusione, con grande sconforto di chi ha continuato a seguirla per tutti i suoi 33 episodi e se l’è vista cambiare davanti agli occhi, allargare gli orizzonti, espandere la mitologia, diventare qualcosa di diverso da quello che era quando, quattro anni fa, ci fece vedere il primo gruppo di candidati al nuovo Processo. Da allora è successo di tutto, e 3% si è trasformata in una serie...