Uno dei grandi misteri della serialità degli ultimissimi anni è come faccia Ryan Murphy a passare da perle dell’intrattenimento come American Crime Story o Feud, mature e dense di sfumature, ai racconti abbozzati che anno dopo anno vengono imbastiti in American Horror Story. Cult, settima incarnazione dello show horror-senza horror di FX, ne è l’ennesima, fondamentalmente superflua, conferma. Dove Roanoke quantomeno aveva provato a risollevare le sorti della serie antologica dopo le ultime, caotiche annate, Cult arranca fin da subito, candidandosi dopo appena due episodi come la peggiore delle stagioni della serie. Riuscirà a mantenere questa infausta promessa?

A proposito di candidati, la serie di apre con il dibattito sulle presidenziali americane. Trump vs. Clinton, e i due mattatori assoluti della serie, Evan Peters e Sarah Paulson, rispettivamente impegnati a sostenere con i loro personaggi l’uno o l’altro politico. All’annuncio della vittoria del can...