Ormai è difficile, se non impossibile, vedere Banshee con i soliti occhi. Sappiamo che è l’ultima stagione, sappiamo che ogni episodio ci avvicina ad un finale che arriva a gran velocità, sappiamo che ogni deviazione può essere l’ultima per i personaggi. E nonostante tutto è difficile scagionare la serie dalle sue mancanze di scrittura, anche se queste fanno ora meno male che in passato. Job è un episodio scorrevole, con un gran ritmo, alcune belle sequenze, e non si può certo dire che non mandi avanti la trama. Il problema allora sono alcune scorciatoie che ci allontanano dal coinvolgimento più genuino e ci riportano a considerazioni sulle necessità di una serie che sa di essere arrivata al capolinea.

Ad esempio, tutta la storia del salvataggio di Job. Venti mesi a darlo per morto con facilità e a girare a vuoto travolti dal senso di colpa, e poi bastano poche mosse azzeccate per rintracciarlo e liberarlo. Soprassediamo su alcuni momenti di scrittura non proprio perfetti, ...