Sgraziato, noioso, tanto volgare e facilone nell’esposizione quanto patinato nel rifiutare qualunque elemento controverso ed eventualmente poco appetibile. Questo è Black Sails, prequel decisamente apocrifo del capolavoro dell’avventura L’isola del tesoro, risultato della collaborazione tra Michael Bay – che figura tra i produttori – e il network Starz, poco noto per la fedeltà storica delle sue produzioni e più riconoscibile per l’alto tasso di corpi nudi e secchiate di sangue che è propenso a mostrare (Da Vinci’s Demons, Spartacus). Un pilot che scivola via lasciandoci perplessi e con una profonda disaffezione, o meglio indifferenza, nei confronti dei protagonisti e delle vicende narrate.

Jonathan E. Steinberg proietta nell’universo piratesco il racconto delle tensioni interne a gruppi sociali sofferenti e posti in condizioni limite che già aveva raccontato in Jericho. Il tema, tanto nelle sue componenti storiche che in quelle di finzione, si prest...