Nell’universo di Braindead vige una sorta di dialettica tra situazioni assurde e inspiegabili e micro-plot a sé stanti che riguardano di volta in volta un aspetto specifico della vita politica statunitense, non importa quanto caotica la situazione possa diventare.

La serie manifesta però molta difficoltà ad amalgamare questi aspetti, perché anche se la natura fanta-farsesca di cui abbiamo parlato tante volte pone Braindead in una comoda bolla in cui quasi tutto è concesso, ciò non la mette al riparo dall’incoerenza narrativa o la noncuranza rispetto alla logica consequenzialità degli eventi. L’imponente richiesta di sospensione dell’incredulità pesa soprattutto perché essendo una serie “da camera”, girata quasi tutta negli interni di uffici e stanze del governo, è forte l’impressione che non esista il mondo esterno (scelta certo voluta, a rappresentare l’autoreferenzialità della politica) ma anche che spesso gli eventi “cadano” addosso ai personaggi. Come in questo episodio, quando due...