Un saggio cavaliere una volta disse che pronunciare troppi giuramenti equivale a non poterne mantenere nessuno. Insomma, le parole non erano proprio queste, ma il significato era molto simile. Oathbreaker, terzo episodio della sesta stagione di Game of Thrones, torna più volte a questo concetto. Lo fa a partire dal titolo, e poi più volte nei vari segmenti che lo compongono, come a tracciare un mosaico di promesse infrante, di voti onorevoli buoni solo per accompagnare qualche mito del passato, ma che, in un mondo brutale come quello che ci viene raccontato, non possono trovare seguito. Ne viene fuori un ottimo episodio, non definitivo quanto quello della scorsa settimana, ma più equilibrato e meno forzato nelle sue risoluzioni.

Il giuramento dei Guardiani della Notte. Questa è la grande promessa per la vita formulata di fronte agli dei, una di quelle che comporta gli obblighi più pesanti per coloro che vi si sottomettono. La fedeltà al lord comandante è una di queste e Alliser Thorne ...