L’età d’oro delle serie TV ha portato molte cose belle, ma anche alcune cattive abitudini che destano parecchie perplessità. Una di queste è quella di avere delle buone idee per un film di due ore e diluirle in una miniserie di sei/otto episodi perdendo ritmo ed efficacia. È questo il problema di Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey: dover coprire l’arco di sei episodi ha creato una forma narrativa totalmente sballata nei colpi di scena, soprattutto nell’equilibrio dei cliffhanger, impedendo allo spettatore di capire di che parli questa miniserie per lo meno fino a metà.
Tante buone idee in una struttura frustrante
Ci vuole quindi molta pazienza per godersi l’opera di Ramin Bahrani tratto dal romanzo di Walter Mosley. Fortunatamente però si è aiutati ad entrare in questa storia grazie all’alto livello qualitativo: la fotografia è pastosa, curata per restituire visivamente l’atmosfera delle vite ai margin...
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