His Dark Materials 1×02 “The Idea of the North”: la recensione

Se la scrittura di His Dark Materials fosse pari al livello di dettaglio nel production design, sarebbe un adattamento perfetto. Dopo appena due episodi, c’è un’idea chiarissima di narrazione per ambienti, intesi come prigioni a misura di bambino, definiti dal modo in cui Lyra o la signora Coulter li abitano, li possiedono, li subiscono. Stretti corridoi, piccoli cunicoli, stanze in cui nascondersi o in cui nascondere oggetti. Il Jordan College del primo episodio, luogo sconfinato nel quale Lyra si muoveva ingenua, ma libera, si trasforma visibilmente nell’appartamento della signora Coulter, dove nulla è come sembra e ci sono segreti ad ogni angolo. Un tipo di ricercatezza nel racconto della storia non sostenuto dalla scrittura.

The Idea of the North mette Lyra a confronto con una nuova vita e nuove abitudini per lei estranee. Vi si sottopone volentieri, più o meno, perché ne comprende l&#...