Forse la più grande differenza tra la tv e la vita reale è che tutto ciò che viene raccontato nelle serie deve avere un senso. E questo senso misura il rapporto che si riversa sulla storia raccontata e che è il risultato del dialogo tra le esigenze della narrazione e quelle della caratterizzazione dei protagonisti. Dovrà sempre accadere qualcosa, si dovrà sempre costruire un carico di tensione crescente, ma questo dovrà essere coerente con il percorso dei personaggi, con il loro carattere e soprattutto con il suo impatto sulla storia. Nei suoi primi due anni Homeland ha portato questo rapporto a livelli intensi, costruttivi, reggendo l’equilibrio di una storia capace di mutare e riadattare continuamente se stessa, senza rinunciare al proprio nucleo fondamentale e senza snaturare, ma anzi arricchendo le personalità delle figure tormentate che ne erano il cuore pulsante e vivo.

Carrie e Brody sono le due personalità spezzate e irrisolte che cercano il proprio naturale completamento...