La recensione della miniserie Il Serpente dell’Essex, disponibile dal 13 maggio su Apple TV+

Nel suo Oceano, Victor Hugo asseriva che occorresse sollevare la Natura per trovarvi nascosto, al di sotto, Dio; una definizione che ha perfetta eco in Il serpente dell’Essex, fastosa trasposizione seriale dell’omonimo romanzo di Sarah Perry. Il dialogo continuo tra scienza e fede costituisce, infatti, il nerbo della serie britannica, con i propri poli perfettamente incarnati dai due carismatici protagonisti.

La trama della miniserie Il serpente dell’Essex

Nel corso dei sei episodi, osserviamo la fresca vedova Cora Seaborne (Claire Danes) trasferirsi temporaneamente dalla Londra di fine Ottocento alle paludose lande dell’Essex; la donna è in fuga dal ricordo di un matrimonio di abusi e alla ricerca di un luogo ove poter esercitare la propria troppo a lungo inespressa passione per la ricerca di fossili. Ad accompagnarla, il sensibile figlioletto Frankie e la domesti...