Incastrati (prima stagione): la recensione

Incastrati, la serie di Ficarra e Picone, è una scusa per far vedere la Sicilia. La patria del duo comico è infatti un soggetto ripreso con amore per raccontarne alla fine però le solite contraddizioni: paesaggi bellissimi, un popolo con un carattere distintivo e irresistibile; l’ombra costante del crimine organizzato, nel caso specifico Cosa nostra, come una ferita nel fianco. Più che la risata, che qui non ha quasi mai gli spazi e i tempi gusti, colpisce come viene rappresentato lo spazio in cui si svolgono le vicende.

Per tutti e 6 gli episodi di Incastrati le inquadrature che incorniciano le gesta dei due malcapitati sono a dir poco statiche, con luci sparate al massimo e composizioni al minimo della complessità. Poi, ogni tanto, la storia viene messa in stop per mostrare il mare, una bella ripresa con il drone, gli edifici immersi nella natura… Quasi uno spot da film commission più che un prodotto di intrattenimento.

Piegandosi vers...