La recensione di La Legge di Lidia Poët, disponibile su Netflix dal 15 febbraio

La Legge di Lidia Poët è uno degli esperimenti produttivi più riusciti della serialità italiana recente. Prodotta da Groenlandia (Matteo Rovere) e diretta da Rovere stesso e Letizia Lamartire (Baby, Il divin codino), la serie creata da Guido Iuculano e Davide Orsini porta infatti sullo schermo una scommessa grandissima: quella di realizzare un procedural leggero ma di ispirazione storica, che adatti una vicenda local, totalmente italiana (la storia vera di Lidia Poet, prima avvocata d’Italia), senza rinunciare tuttavia ai linguaggi più contemporanei della serialità straniera (Enola Holmes in primis). Il risultato è una serie di grande respiro produttivo, insieme strutturata per essere seguita sia in singole puntate (ognuna porta a compimento un caso specifico) che nella sua interezza, semplice e facile da seguire ma non per questo banale, scritta con grande intelligenza da un folto team di sceneggiatori (...