Si fa presto a sussurrare con nonchalance “ok”, quando bastano poche settimane per indulgere ancora una volta nelle proprie vecchie e malsane abitudini. Mad Men ha un modo tutto suo di raccontare l’ascesa e la caduta dei suoi personaggi, distante dagli slanci dei superuomini maledetti di Scorsese, che pure in quella caotica New York del passato si agitano, sognano e crollano sotto il peso di loro stessi. La scrittura elegante e ricercata di Matthew Weiner disegna per i suoi personaggi un percorso più tortuoso, ma anche più equilibrato, che non ha bisogno di alcuna sferzata violenta per tenere in mano gli spettatori, che continuamente pone ciò che è subdolo, nascosto, lasciato alla nostra interpretazione davanti a momenti che invece qualunque altra serie ci getterebbe in faccia urlando. È così che, in un episodio che termina con un threesome tra i meno erotici che si ricordino, e con la mutilazione di un capezzolo, sono altri i momenti da evidenziare.

Questo è The Runa...