Maid: la recensione

Ci sono un gesto e un volto al centro della miniserie Maid di Netflix. Il gesto è il calcolo quasi compulsivo delle spese giornaliere sulla base di un budget che si assottiglia sempre più. Come se i risparmi fossero un conto alla rovescia, che non può, non deve assolutamente arrivare a zero, pena il game over. Che in questo caso significherebbe la rinuncia alla tutela della figlia di tre anni. Il volto è quello di Margaret Qualley (C’era una volta a… Hollywood) che qui trova senza dubbio il ruolo più importante della sua carriera. E riesce a sostenerlo con forza invidiabile. Dieci episodi drammatici che raccontano gli sforzi di una madre che cerca un lavoro e un futuro per se stessa e per la figlia.

La protagonista della serie è Alexandra Russell, figura ispirata ad un vero memoir di Stephanie Land intitolato Domestica: Lavoro duro, Paga Bassa, e la voglia di sopravvivere di...