Le cold open di Preacher sembrano provenire da uno spazio che è altro rispetto al resto della serie. Sono piccole parentesi esplosive e ispirate in cui collidono tutte le sperimentazioni – e a volte le blasfemie – più interessanti della serie, forse perché svincolate da una narrazione non sempre a fuoco. Nel caso di Gonna Hurt, terzo episodio stagionale, a prendersi la luce sotto i riflettori è Tulip. Ma potrebbe essere un problema, nel momento in cui la luce accecante è quella di Dio, che si manifesta più o meno palesemente alla nostra protagonista. Se nel fumetto originale Dio è ancorato ad una rappresentazione oggettiva e chiara, qui assume le fattezze sia di un uomo in un costume fetish da cane, sia dell’attore che lo impersonò tempo fa.

Se Dio, inteso nella serie della AMC come simulacro di un ordine a cui obbedire, appare, lo fa allora nelle fattezze di una versione finta, idealizzata di sé. E Tulip, una a cui le regole vanno strette, non ci sta a sopportare il paternalismo...