“Se devo scegliere tra un male e un altro, preferisco non scegliere affatto”, dichiara con estrema schiettezza Geralt di Rivia (Henry Cavill) nel primo episodio di The Witcher; a questa presunta neutralità, lo strigo nato dalla fantasia di Andrzej Sapkowski contravviene più e più volte nel corso delle otto puntate che costituiscono questa prima stagione dell’attesa serie targata Netflix, dimostrando di avere – a dispetto di chi lo addita come mostro – una coscienza pregna di umanità e senso di giustizia, oltre che un’innata propensione a parteggiare per i più deboli. 

È proprio quest’ultima la caratteristica di Geralt che più emerge da questo difficile adattamento delle opere di Sapkowski, ed è il collante immediato tra lo spettatore e questo protagonista cinico e scontroso, apparentemente mosso unicamente dal vil danaro. Non ci vuole molto per comprendere che, dietro questa facciata adamantina, Geralt stia celando un passato intriso di sofferta emarginazione. In tal senso,...