The Witcher, la recensione della Parte 1 della stagione 3, disponibile su Netflix

È quasi un peccato che The Witcher abbia finalmente trovato la sua strada, perché è troppo tardi. Quello che è successo con le prime due stagioni lo sapete: contenevano tanti buoni spunti, alcuni personaggi azzeccati a partire dal protagonista, molta passione per la fonte letteraria, ma anche tanta confusione, generata tra l’altro dalla necessità di spiegare troppe cose in troppo poco tempo. Chi conosceva i romanzi di Sapkowski, ma anche solo chi aveva scoperto The Witcher grazie ai videogiochi, sapeva già dall’inizio che la serie Netflix avrebbe avuto bisogno di tempo per crescere e convincere. Che c’erano troppe cose, troppi nomi, troppi eventi in ballo fin dall’inizio per sperare che la serie diventasse la nuova Game of Thrones dal giorno 1. Sarebbe servito un miracolo, che nei primi 16 episodi di The Witcher si poteva solo intuire.