Parlando di Breaking Bad, Vince Gilligan ha più volte dichiarato che la serie voleva raccontare l’evoluzione del suo protagonista, Walter White, “da Mr. Chips a Scarface“. “Quindi tu sei sempre stato così“, dice invece lo stesso Walter White a Jimmy McGill (alias Saul Goodman) in un flashback all’interno dell’ultimo episodio di Better Call Saul. Una frase così netta e precisa tale da farci pensare che il personaggio di Bryan Cranston parli in vece di Gilligan, racchiudendo in poche parole la parabola dell’avvocato interpretato da Bob Odenkirk. Nelle sei stagioni della serie appena conclusasi, abbiamo infatti assistito alla progressiva trasformazione di James McGill in Saul Goodman, notando però come diverse attitudini e modi di fare rimaneva sempre uguali, solamente via via amplificati dalla fama che il personaggio guadagnava. Per riavvolgere il nastro, in questo speciale abbiamo scelto 6 momenti, uno per ogni stagione, che possano rappresentare le tappe principali di questo processo.

Stagione 1: “Uno” – Slippin’ Jimmy

Nel primo episodio della serie, Jimmy racconta di quando da giovane, a Cicero (in Illinois), ogni inverno trovava i punti di ghiaccio più scivolosi, inscenava una caduta davanti alla tanta folla accorsa per vederlo e si guadagnava una discreta somma di denaro, che gli è valsa il soprannome di Slippin’ Jimmy (“Jimmy lo scivolone”). Il protagonista ricorre a questo metodo anche nel presente, quando arruola due skater per per fingere un incidente d’auto ai danni dei Kettleman e ottenere la rappresentanza legale della coppia. Sull’evento, tornerà poi nell’ultimo episodio, proprio nel flashback citato in apertura, in cui rivela a Walter White che, in una delle sue cadute, gli era capito di rompersi il ginocchio, riuscendo però a sfruttare l’occasione per pagarsi la scuola per baristi. In Slippin’ Jimmy troviamo dunque il carattere di “con artist”, l’artista della truffa, i pochi scrupoli per ottenere del denaro, il piacere (o il bisogno?) di mettersi in mostra davanti agli altri. Che forse deriva dalla sua necessità di ottenere l’approvazione dal proprio fratello, Chuck, avvocato di successo.

Stagione 2: “Fifi” – Le macchinazioni a danno del fratello

Nella seconda stagione, dopo che Kim ha cercato di prendere come cliente la Mesa Verde, Chuck, con una mossa astuta, convince il suo capo, Kevin, a rimanere al HHM. Oltraggiato da questa mossa, Jimmy decide di intrufolandosi in casa del fratello e di rubargli i documenti contenenti l’indirizzo del sito proposto dalla Mesa Verde per una nuova filiale, cambiandone il numero. Li porta così in una copisteria vicina, dove crea copie falsificate con il numero civico modificato per poi inserire i documenti alterati nel materiale della pratica. Tutto questo porterà a ritardi nei lavori, a seguito dei quali Kevin ritornerà da Kim. Le truffe del protagonista vengono dunque qui rivolte non più solo al proprio tornaconto personale, ma arrivano a danneggiare il proprio fratello, evidenziando il rapporto ambiguo tra loro due. Allo stesso tempo, la scena ci rivela anche il legame forte di Jimmy con Kim: la relazione sarà sempre messa alla prova dalle circostanze in cui i due si ritroveranno, ma la donna, come riveleranno gli ultimi episodi, rimarrà sempre figura fondamentale per il protagonista.

Stagione 3: “Diverso”- La prima apparizione di Saul

È solo un nome“, dice Jimmy a Kim quando per la prima volta sentiamo il nome Saul Goodman. Dopo che la sua truffa ai danni di Chuck è stata scoperta, a Jimmy viene imposto un anno di sospensione dell’attività. Il protagonista però non si dà per vinto, desideroso di recuperare i soldi spesi per i suoi restanti spot televisivi non ancora trasmessi. Con l’aiuto della troupe cinematografica del suo college, sfrutta così una scappatoia nel suo contratto per vendere gli slot pubblicitari attraverso una nuova serie di spot che invitano a rivolgersi a Jimmy per comparire in televisione e promuovere la propria attività. Nel filmato che la coppia guarda sul proprio televisore, il protagonista appare in prima persona mascherato con barba e baffi e si rivolge direttamente al “piccolo imprenditore” che “non può permettersi di non apparire in televisione” promettendogli di renderlo una star a prezzi modici: gli basterà chiamare Saul Goodman. Lo stile e l’approccio del protagonista è già dunque in nuce quello che si consoliderà con i successivi spot “Meglio chiamare Saul”: il carisma dell’affabulatore che promette considerazione e assistenza a chi non può contare su grandi risorse.

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Stagione 4: “Winner” – S’all good man

Nell’ultimo episodio della stagione, Jimmy riceve un’udienza di appello per il ripristino della sua licenza di avvocato e, su suggerimento di Kim, legge la lettera che Chuck gli ha lasciato dopo la sua scomparsa. Intuendo che non funzionerà, racconta così una storia su come il fratello lo abbia influenzato a diventare avvocato. Il suo discorso commuove alcuni membri della commissione fino alle lacrime, tanto da fargli riottenere senza alcun problema la licenza. Una volta usciti dall’aula, il protagonista si rivolge a Kim sbeffeggiando i membri della commissione per come hanno facilmente abboccato al suo amo credendo alle sue parole, facendo intendere che fossero tutte un’invenzione. Jimmy rivela anche che non ha intenzione di esercitare la professione di avvocato con il proprio nome e chiede di essere accreditato con una nuova identità. Quando Kim gli chiede cosa stia cercando di fare, lui risponde: “S’all good man!”. La scena rende perfettamente l’arguzia del protagonista nel perseguire i propri scopi, tale da rendere impossibile capire se le sue parole, i suoi sentimenti siano veri o creati ad arte (l’influenza del fratello nella scelta della carriera poteva apparire sincera da quanto visto nei precedenti episodi, ma da come ne parla a Kim sembra l’opposto). D’altra parte, il focus sulla reazione della moglie rivela tutta la complessità del loro rapporto: la donna appare visivamente turbato dall’approccio del marito, pronta a prenderne le distanze, salvo poi rimanergli sempre accanto, a sollecitarlo nel proprio operato (come quando devono screditare Howard) fino a quando raggiungeranno la saturazione e il punto di non ritorno.

Stagione 5: “JMM” – Il pericoloso patto con Lalo

Il contatto di Jimmy con il mondo criminale è qualcosa di presente già dalle prime puntate, ma raggiunge un momento fondamentale quando Lalo e viene arrestato per l’omicidio di Fred Whalen e il protagonista viene chiamato a rappresentarlo. Jimmy riesce a ottenere una cauzione di sette milioni di dollari, somma che Lalo assicura di poter trovare. Chiede però all’avvocato di andare a recuperarla, promettendogli una ricompensa di 100 mila dollari. Per fare questo, nell’episodio successivo Jimmy si reca nel deserto e cade in un’imboscata di una banda che vuole i soldi. Mentre si preparano a giustiziarlo, viene salvato da Mike, che era sulle sue tracce e uccide cinque dei sei gangster. Tuttavia, uno di loro riesce a fuggire e nel frattempo distrugge il camion di Mike e danneggia l’auto di Jimmy, costringendo i due uomini a spingerla in un dirupo e a imbarcarsi in un’estenuante traversata del deserto a piedi. Una volta tornato a casa, Jimmy mente a Kim su quanto accaduto, ma la donna scoprirà ben presto la verità. Il passaggio è dunque significativo perché diventa fulcro del vortice di bugie che avvilupperà sempre di più i protagonisti e minerà il loro rapporto, e avvicina inoltre Lalo alla coppia, passaggio cruciale per quanto accadrà nell’ultima stagione.

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Stagione 6: “Giochi e divertimento” – La separazione da Kim

La svolta decisiva per il personaggio arriva poi quando, negli ultimi episodi, Kim gli rivela di essersi dimessa da avvocato e di stare per lasciarlo. La donna spiega di aver capito che insieme sono un pericolo dannoso per gli altri e che l’amore che provano l’uno per l’altro non può più bastare. Nonostante l’uomo cerchi in lacrime di farle cambiare idea, Kim è irremovibile: prende le valigie e lascia la casa. Arrivato a questo punto, Jimmy ha perso tutto ciò che lo teneva con i piedi per terra: la sua famiglia, il nome McGill e ora Kim: è completamente trasformato in Saul Goodman. Nella scena successiva lo vediamo dormire con delle prostitute in una casa lussuosa, preso interamente dal proprio lavoro e dai tanti clienti che attendono pazientemente il proprio turno nel suo ufficio: insomma, è il personaggio che abbiamo conosciuto in Breaking Bad.

Qui si ferma il nostro viaggio, ma come saprete, Better Call Saul ci mostra anche cosa accade a Jimmy dopo gli eventi di Breaking Bad, in cui prova a ricominciare una nuova vita sotto il nome di Gene Takavic lavorando al centro commerciale Cinnabon. Ma il richiamo alla sua vita passata torna ben presto a farsi sentire, e l’uomo ricomincia così ad architettare le sue truffe per guadagnare un po’ di denaro. Quando poi la sua vera identità viene rivelata da Marion, farà di tutto per ottenere una riduzione della pena, ammaliando i giudici con racconti commoventi che lo fanno sembrare una vittima. Raggiunto l’apice, arriva poi l’improvviso cambiamento: ritratta le sue precedenti dichiarazioni assumendosi la responsabilità delle proprie azioni e rivelando il suo vero nome: James McGill. Le tante maschere indossate, una vita piena di pericoli, la lunga e inutile fuga, tutto questo per poi tornare ad essere semplicemente se stesso. Ma conservando, in conclusione, un’ambiguità di fondo, proprio come il Walter White di Breaking Bad.

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