Come abbiamo avuto modo di affermare la scorsa settimana, la DiC Entertainment è senza dubbio una realtà che ha fatto compagnia a moltissimi bambini negli anni Ottanta e Novanta. Dopotutto stiamo parlando della casa di produzione che ha dato vita all’Ispettore Gadget, agli Street Sharks e ai celeberrimi Orsetti del cuore. Grazie a una sapiente analisi del target e all’ottimo lavoro di Jean Chalopin, Robby London, Andy Heyward e Al Brodax, infatti, i cartoni animati prodotti dalla DiC Entertainment sono diventati delle pietre miliari. Delle opere in grado di instaurarsi nel cuore degli spettatori, che difficilmente potranno dimenticare un periodo tanto variegato dal punto di vista delle produzioni animate.

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Dopo L’Ispettore Gadget, The Real Ghostbusters, Siamo quelli di Beverly Hills, Alvin rock ’n’ roll e gli Street Sharks, siamo qui oggi con un altro articolo dedicato alla nostra infanzia. Un articolo che pesca a piene mani dalla seconda metà del ciclo vitale della DiC Entertainment. Non perdiamo altro tempo, quindi, e tuffiamoci subito in uno dei cartoni più celebri dell’inizio anni Novanta.

Dov'è finita Carmen Sandiego?

DOV’È FINITA CARMEN SANDIEGO?

È il 1994 quando Phil Harnage riesce a portare sullo schermo Dov’è finita Carmen Sandiego?, serie animata con protagonista una ladra a capo di una bizzarra organizzazione criminale. A rendere iconica la serie è senza dubbio il design di Carmen, donna affascinante dai lunghi capelli scuri, vestita con un trench rosso e con un fedora in testa. Pochi dettagli, ma subito iconici. A questo si aggiunge la splendida voce di Serena Verdirosi, doppiatrice celebre per aver prestato la propria arte a Sally Field, Romina Power e, di “recente”, alla zia May di Spider-Man – Un nuovo universo.

Quello che in molti non sanno, però, è che il cartone animato è tratto da una serie di videogiochi educativi sviluppati da Brøderbund, software house divenuta famosa per aver prodotto Prince of Persia e Myst. All’interno dei numerosi titoli, i giocatori dovevano collaborare per risolvere degli enigmi e scoprire il luogo del prossimo colpo di Carmen Sandiego. Nel corso delle varie missioni, gli apprendisti detective scoprivano importanti dettagli su luoghi, eventi e fatti storici di tutto il mondo. E poi dicono che a giocare ai videogiochi non si impara nulla.

Action Man DiC Entertainment

ACTION MAN

Non ci proviamo nemmeno a nasconderlo: Action Man era una serie animata pensata per vendere il giocattolo targato Gig e Hasbro. La verità, però, è che il già citato Phil Harnage strinse una collaborazione con Bob Forward, uno sceneggiatore amante dei cartoni animati e dalle grandi ambizioni. Un uomo che, prima del 1995, lavorò alle serie animate dei Transformers, degli X-Men e di He-Man, costruendosi un curriculum di tutto rispetto. Ecco che quindi il duo riesce a dar vita alla storia di Matthew Exler, un combattente smemorato in stile Jason Bourne, ma pensato per un pubblico più giovane.

Si tratta di una serie interessante anche sotto il profilo tecnico, dato che ogni puntata mescolava il cartone animato con momenti in live action. Una scelta tanto bizzarra, quanto affascinante per i giovani dell’epoca. Impossibile poi scordare la voce di Marco Balzarotti (Batman) nel ruolo di Action Man. Una scelta in grado di valorizzare il carisma del personaggio e che, di conseguenza, ha contribuito a far vendere moltissimi giocattoli. Ma quando le mosse di marketing sono tanto curate, possiamo forse lamentarcene?

Mummies Alive DiC Entertainment

MUMMIES ALIVE: QUATTRO MUMMIE IN METROPOLITANA

La settimana scorsa abbiamo parlato degli Street Sharks, ma i quattro squali non sono il solo gruppo degli anni Novanta ad aver conquistato i ragazzini di tutto il mondo. Per cavalcare l’onda dell’esplosione della cultura egizia all’interno della cultura pop, Gary Stuart Kaplan e Steven Melching diedero vita a Mummies Alive: quattro mummie in metropolitana. In questa serie composta da 42 episodi, un archeologo risveglia il malvagio visir Scarab, sepolto vivo in seguito all’omicidio di Rapses, figlio del faraone Amenofi, e dei suoi quattro guardiani. Per rimanere immortale, Scarab deve divorare l’anima del principe, reincarnatasi in un ragazzi del presente. Una missione fattibile, se non fosse che anche i quattro guardiani tornano in vita e sembrano decisi a fare di tutto per impedire la morte del ragazzo.

Nonostante l’animazione talvolta incerta, la storia di Mummies Alive ha ancora oggi un grande fascino. Gli autori, infatti, alternano passato e presente con grande maestria, raccontando le vicende dell’antico Egitto e mescolandole con gli avvenimenti del presente. Il successo del cartone spinse la Hasbro a realizzare una serie di action figure di grande successo, divenute al giorno d’oggi materiale per i collezionisti. Pur non raggiungendo il successo degli Street Sharks, infatti, le avventure di Ja-Kal, Rath, Armon e Nefer-Tina sono rimaste ancorate ai ricordi degli spettatori.

Extreme Dinosaurs DiC Entertainment

EXTREME DINOSAURS – QUATTRO DINOSAURI SCATENATI

Se abbiamo imparato qualcosa da questo viaggio alla scoperta delle produzioni DiC Entertainment è che la celebre casa di produzione americana deve avere un qualche feticcio per il numero quattro. Dopo le pinne all’orizzonte e le mummie in metropolitana, questa volta si va indietro sino alla preistoria. Extreme Dinosaurs – Quattro dinosauri scatenati è una serie spin-off proprio degli Street Sharks, dato che i personaggi principali fanno la loro comparsa negli ultimi episodi della serie.

I protagonisti di questa produzione americana sono T-Bone, Stegz, Bullzeye e Spike, con Hardrock come aggiunta in una seconda parte della storia. A far le veci dei cattivi, invece, troviamo la squadra dei velociraptor composta da Bad Rap, Haxx e Spittor. Nel corso dei 52 episodi, i quattro eroi dovranno evitare che i Raptor siano la causa del surriscaldamento globale. Surriscaldamento che, secondo il trio di dinosauri malvagi, dovrebbe rendere la vita migliore per tutti i dinosauri. A questo si aggiunge una storyline legata ad Argon Zardok, alieno proveniente da Quadrainia alla base della nascita dei dinosauri antropomorfi. Extreme Dinosaurs non sarà forse il miglior cartone per bambini e sicuramente soffre di essere un po’ troppo derivativo, ma di carne sul fuoco ne mette molta, alcuna della quale anche particolarmente saporita.

Sabrina DiC Entertainment

SABRINA

Chiudiamo con una vera e propria icona di fine anni Novanta e inizio Duemila: Sabrina. Esatto: stiamo parlando della serie animata tratta dai fumetti targati Archie Comics, con protagonista la giovane streghetta di Greendale. Si tratta di una vera e propria gemma, che permise allo show di vincere per due volte di fila il premio come “Best Animated TV Series” agli Young Artist Awards.

A doppiatore in originale Sabrina troviamo Emily Hart, sorella dell’attrice che ha interpretato il medesimo personaggio nella celeberrima serie in live action. Melissa Joan Hart, inoltre, torna qui nel doppio ruolo di Hilda e Zelda Spellman, dimostrando grandi capacità recitative e di doppiaggio. Impossibile poi dimenticare la sigla, composta da Giorgio Vanni e cantata da Cristina D’Avena. Nonostante gli anni passati, Sabrina rimane uno dei titoli di punta della DiC Entertainment, a testimonianza del buon lavoro svolto dall’azienda americana.

E voi che cosa ne pensate? Quale di queste serie avete visto? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, venite a dircelo in diretta sulla chat del canale Twitch di BadTasteItalia.

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