Con la pandemia le interviste ai talent hanno perso parte della loro fredda formalità. I collegamenti in streaming hanno fatto entrare gli intervistatori – e soprattutto il pubblico – nelle case dei grandi attori di Hollywood. Talvolta non senza risultati abbastanza esilaranti. Uno di questo è il dialogo proposto da Variety tra Kaley Cuoco ed Elizabeth Olsen dove quest’ultima si è connessa… dal suo bagno.

Il motivo? I vicini particolarmente rumorosi. Fatto sta che in questo bizzarro contesto le due attrici hanno parlato delle loro due serie da poco arrivate in tv: WandaVision e The Flight Attendant. Le due colleghe hanno dichiarato una grande ammirazione l’una nei confronti dell’altra avendo guardato con grande passione gli episodi. 

Kaley Cuoco ha rivolto alla star Marvel domande da fan su WandaVision, tra cui la possibilità di vedere una seconda stagione che potete leggere seguendo il link di seguito.

Sia WandaVision che The Flight Attendant si occupano del tema del dolore. Cuoco ha detto di avere trovato il libro da cui è tratta la storia estremamente cupo e drammatico. Ma ha amato molto il suo contenuto e la protagonista, tanto da volerlo adattare inizialmente in un film. Solo in un secondo momento hanno preso la decisione di renderla una serie. Durante le riprese è stato difficile trovare il giusto tono, la misura di equilibrio tra dramma ed ironia. La soluzione trovata fu di delegare l’annoso compito di impostare l’atmosfera proprio al personaggio di Cassandra Bowden (e quindi a Kaley Cuoco). “Spingiamo questa ragazza in queste situazioni orribili, ma ti trovi anche a ridere, a piangere e ti senti estremamente a disagio” ha detto l’attrice parlando del tono che ha deciso di impostare, evitando un’oscurità “monocolore”.

Girare una serie può essere un lavoro piuttosto stressante dati i tempi ristretti e l’immane mole di scene da girare. Entrambe condividono un’esperienza positiva sui set, non senza qualche momento di scoraggiamento nel caso di Cuoco. Per la star di WandaVision invece la corsa si fermava quando si entrava in quella che ha definito “Marvel Land” il territorio privilegiato della casa delle idee, ovvero quello in cui giocare con l’interiorità dei personaggi.

La discussione si è poi spostata sull’importanza di passare ore serene sul set, senza essere intimoriti e, anzi, lavorando in armonia con il resto della troupe. Sia Elizabeth Olsen che Paul Bettany si sono sentiti responsabili dell’intera serie. Nella loro esperienza da Avengers hanno ricoperto una posizione da spalla, qui invece hanno dovuto assumere un ruolo da leader. L’esperienza è stata incredibile, ma Olsen racconta che entrambi hanno passato molto tempo preoccupandosi che tutte le persone si sentissero a proprio agio e che si potesse affrontare discussioni difficili ed eventuali tensioni con rispetto. “Le persone stanno lontane dalle loro famiglie per almeno 12 ore al giorno. La vita di ciascuno è quello che fai al lavoro, specialmente con questi orari folli, e non riesco a concepire l’idea di non trattare bene le persone” ha detto Elizabeth Olsen.

Il riferimento è chiaramente allo stato emotivo durante le riprese in piena pandemia. Inevitabile però, dopo lo scambio di idee sulla gestione del team e sulla responsabilità degli attori, che le due si interrogassero sul rispettivo futuro. In particolare sul rivestire il ruolo di produttrici e di registe.

Per Cuoco, che è Executive Producer di The Flight Attendant, è stato un passo sicuro. Non desiderava particolarmente fare la produttrice ma, una volta iniziato, ha ottenuto sicurezza, pur scoprendo quanto sia difficile quel lavoro che richiede senso del controllo, giudizio, ma soprattutto empatia.

Elizabeth Olsen invece ha detto di avere faticato a trovare la propria voce come produttrice, fino a che James Ponsoldt (Executive Producer della serie Facebook Sorry for Your Loss) non l’ha stimolata a trovare la giusta confidenza nel ruolo. 

Vengo dalla scuola del teatro dove ti dicono che sei l’ultima arrivata e sarai la prima ad andarsene. Che questa è la tua carriera e di non montarti la testa. Io tenevo le mie opinioni per me perché sono solo un’attrice. Poi ho realizzato che in realtà questo fa solo male alla storia, perché conosci il personaggio. Ora faccio fatica ad essere solo un’attrice perché vedo le cose che accadono e penso “perché lo stiamo facendo in questo modo?”.

Durante WandaVision ho apprezzato il fatto di essere solo un’attrice, ma questo per via del modo in cui il regista Matt Shakman ha lavorato. Perché Jac Schaeffer, la creatrice, e Mary Livanos, la produttrice Marvel, hanno quasi incluso me e Paul come produttori. 

Riguardo a un futuro in cabina di regia l’attrice è incerta. Ultimamente ha iniziato a pensarci, ma ancora non si sente pronta a passare dietro la cinepresa. Ma in futuro il momento potrebbe arrivare…

Cosa ne pensate del confronto tra Elizabeth Olsen (WandaVision) e Kaley Cuoco (The Flight Attendant) fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Variety

I film e le serie imperdibili

Approfondimenti sui Marvel Studios