Una delle paure che ha spaventato maggiormente i fan de Il Trono di Spade è sempre stata l’incognita di quanto sarebbe accaduto alla serie TV una volta privata del materiale originale dal quale prendere spunto. Una paura divenuta realtà con la sesta stagione dello show, che ha introdotto nuovi elementi e ha chiuso diverse storyline in modi a dir poco inattesi. Eppure, nonostante qualcuno abbia storto il naso, le dieci puntate andate in onda a partire dall’aprile del 2016 sono riuscite a mantenere col fiato sospeso gli spettatori di tutto il mondo.

Mancano pochi giorni all’uscita di House of the Dragon, lo show ispirato al libro Fuoco e Sangue di George R. R. Martin. Un libro che narra le vicende passate legate alla casata Targaryen e che si prepara a stupire ancora una volta tutti quanti. In attesa di potervi dare la nostra opinione riguardo questa nuova serie, stiamo ripercorrendo le avventure degli Stark (e non solo) tratte dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco. In occasione di questo rewatch abbiamo quindi deciso di scrivere una serie di articoli contenenti le tre principali motivazioni per riguardare Il Trono di Spade.

Prima di lasciarvi al resto del nostro “Road to”, vi ricordiamo che potete trovare tutte le otto stagioni di Game of Thrones su Sky e su NOW, esattamente come House of the Dragon a partire dalla prossima settimana.

Road to House of the Dragon Il Trono di Spade

RINASCITA

Quando si parla di morte all’interno de Il Trono di Spade, si pensa a tutti quei personaggi che non sono riusciti a vedere la fine della serie. Eppure, in rarissimi casi, c’è qualcuno che riesce a sfuggire al proprio triste destino, con grande stupore degli spettatori di tutto il mondo. Stiamo parlando, nello specifico, di Jon Snow, assassinato al termine della scorsa stagione dai suoi confratelli e lasciato in mezzo a una pozza di sangue. Nella seconda puntata (Uomini di Ferro), Ser Davos chiede a Melisandre di far tornare in vita Jon con la magia. Una richiesta che viene accolta e che riporta il nobile guerriero tra i vivi.

Inutile dire che questa azione è importante perché crea un precedente. Ora sappiamo che la morte non è definitiva e che, grazie al Signore della Luce, tutto è possibile. Per la prima volta ci troviamo a parteggiare per la Donna Rossa, un personaggio che ha fatto di tutto per farsi odiare nel corso delle scorse stagioni. Nonostante il nostro iniziale scetticismo sembra che, in fondo, la divinità pregata da Melisandre esista davvero e che abbia altri piani per Jon Snow. Quali essi siano, però, lo scopriremo solo vivendo.

Road to House of the Dragon Il Trono di Spade

LA BATTAGLIA DEI BASTARDI

Ormai lo abbiamo capito: la nona puntata di ogni stagione de Il Trono di Spade è quella più traumatica della serie. È lo stesso anche per questa tornata di episodi, che vede nel nono episodio (La battaglia dei bastardi) il suo punto massimo. Stiamo parlando di 59 minuti di show da far venire i brividi lungo la schiena. Una puntata che vede l’esercito di Jon Snow affrontare direttamente quello di Ramsay Bolton, nel tentativo di riprendersi Grande Inverno e di salvare il piccolo Rickon Stark.

Tra brevi piano sequenza, momenti capaci di rappresentare perfettamente la violenza della guerra e scene d’azione semplicemente sensazionali, questo episodio è la dimostrazione di come Game of Thrones possa dare molto anche prendendo le distanze dal materiale originale. La capacità di David Benioff e di D. B. Weiss di scrivere ottimi dialoghi e l’abilità di Miguel Sapochnik di dare loro vita è un’abbinata perfetta. Il modo migliore per capire perché Il Trono di Spade sia stato, è e rimarrà per sempre una delle serie più emozionanti mai realizzate.

Road to House of the Dragon Il Trono di Spade

UN FINALE ESPLOSIVO

Se di solito è il nono episodio a stupire, per questa sesta stagione Benioff e Weiss hanno deciso di raddoppiare. Con Sapochnik di nuovo alla regia, I venti dell’inverno lascia a bocca aperta per la miriade di avvenimenti che accadono. L’esplosione del Tempio di Baelor, la vendetta di Cersei, il ritorno di Arya Stark, la rivelazione (parziale) delle origini di Jon Snow. 68 minuti da guardare senza respirare, che chiudono diverse sottotrame e che ci preparano alle ultime due stagioni.

Il Trono di Spade continua, con questi dieci episodi, a ricordarci come gli effetti speciali siano solo una parte del successo dello show. Ad attirare realmente la nostra attenzione è la dedizione alla psicologia dei personaggi e ai rapporti che li legano. Una delle caratteristiche che speriamo sinceramente di ritrovare in House of the Dragon, in arrivo il 22 agosto.

E voi che cosa ne pensate? Siete rimasti a bocca aperta davanti a queste ultime due puntate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it.