Che lo abbiate amato od odiato, The Crown è indubbiamente uno dei più grandi successi di Netflix e dal suo debutto nel 2016 ha in un certo senso accompagnato la trasformazione della monarchia inglese, avvicinando – con il suo racconto drammatizzato degli eventi – moltissimi spettatori ad un mondo patinato e lontano per cui c’è sempre stata una grande fascinazione.

In 6 anni, come accaduto dopotutto nella realtà, la serie è anche profondamente cambiata, riuscendo a scatenare dibattiti sempre più accesi e passando da grandi esempi di recitazione e scrittura, fino ad assomigliare a trovate degne dei peggiori giornali scandalistici inglesi, con un eccesso di drammatizzazione.

Qui di seguito troverete la nostra classifica delle 6 stagioni di The Crown, dalla peggiore alla migliore.

The Crown – Stagione 6

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Concediamo a questa stagione qualche spiraglio di salvezza, come la scena in cui il Duca di Edimburgo (Jonathan Pryce) parla con il nipote William per aiutarlo a risolvere i conflitti con il padre, la morte della Principessa Margareth (Lesley Manville) o i dubbi della Regina (Imelda Staunton) sull’opportunità o meno di abdicare in favore del figlio, almeno fino a che non si sfocia in quel discorso scritto e mai pronunciato. Ma per il resto l’ultima stagione di The Crown sembra, ci scuserete il gioco di parole, un regno a parte, dominato per lo più dal gossip, soprattutto nella prima parte dedicata a Diana. Cosa dire poi del trattamento riservato ai Middleton, con il cliché della madre arrivista che programma la vita della figlia perché incontri e sposi William e della giovane Kate che colleziona ritagli del principe? Dove gli autori di The Crown erano (quasi) sempre riusciti a ritagliare momenti di intimità credibili per i personaggi di cui raccontavano la storia, la 6^ stagione sembra fare eccezione, “fantasma” di Diana compreso, così come sembrano ridondanti tutte le dichiarazioni buoniste che sia la Sovrana che Charles immaginano Diana faccia loro poco dopo la sua morte. Anche l’insistenza a voler guardare troppo ad un futuro che la serie ha deciso di non mostrare si rivela fastidioso, come il voler forzatamente mostrare un inizio di spaccatura tra William ed il fratello Harry, in previsione di quella che è stata ormai ribattezzata dai giornali la Megxit.

The Crown – Stagione 5

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La deriva esageratamente scandalistica di The Crown è cominciata con la 5^ stagione e non è stata una bella sorpresa. Nonostante l’ottima interpretazione di Elizabeth Debicki nel ruolo della Principessa del Galles e di Dominic West, in quello del principe Charles, il senso di delusione è stato forte. La serie che tanto avevamo amato era ormai profondamente cambiata. Gli episodi della 5^ stagione hanno debuttato poi a pochi mesi dalla morte della Regina Elisabetta II, il che probabilmente non ha aiutato, aumentando il senso di indignazione per la sua inaccuratezza.
La 5^ stagione è inoltre quella che potremmo definire dell’umiliazione dell’erede al trono per il modo in cui viene affrontato il suo tradimento, ma anche il personaggio di Diana non è stato esattamente trattato con i guanti bianchi. Nel complesso, la sensazione è che più ci si avvicinava a ricordi da considerare ancora freschi nella mente degli spettatori, minore diventa l’abilità degli autori di offrire un punto di vista intimo e rispettoso dei protagonisti della serie, con un’antipatica tendenza a virare verso il becero gossip.

The Crown – Stagione 3

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La prima volta di Olivia Colman e Tobias Menzies nei panni dei sovrani, nella 3^ stagione di The Crown, è stato un esperimento riuscito ed ha dato la possibilità agli spettatori di vedere aspetti molto diversi dei personaggi seguiti nelle prime stagioni dello show. Il fatto che i protagonisti della serie fossero anche più maturi ha permesso alla serie di trasformarsi in un prodotto molto più corale, grazie all’introduzione del giovane Carlo (Josh O’Connor) e quindi anche di Camilla (Emerald Fennell). Questa è sicuramente la stagione in cui viene inequivocabilmente dimostrato che il cambio di cast, decisamente inusuale per uno show televisivo, può diventare il punto di forza di The Crown portando una boccata d’aria fresca. Nonostante sia una buona stagione, nel complesso resta però un po’ piatta.

The Crown – Stagione 2

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Con Claire Foy e Matt Smith di nuovo nei panni dei sovrani, la 2^ stagione di The Crown è stata una conferma, grazie anche alla coinvolgente interpretazione di Vanessa Kirby nel commovente ruolo di una fragile Principessa Margaret alla disperata ricerca di un’amore che sembra sfuggirle caparbiamente e da un rapporto a volte difficile con l’amata sorella.
Pur non ricoprendo eventi storici di particolare rilevanza questa stagione riesce a focalizzarsi sui personaggi, rendendo credibili le loro storie ed i loro conflitti emotivi, anche quando tocca un terreno delicato come le presunte infedeltà del Principe Filippo.

The Crown – Stagione 4

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Nella 4^ stagione sono Josh O’Connor ed Emma Corrin ad interpretare rispettivamente il Principe Charles e Diana Spencer, cosa dire poi di Helena Bonham Carter nel ruolo della Principessa Margaret e Gillian Anderson in quello di Margaret Thatcher? Il periodo coperto da questa stagione è stato segnato da profondi cambiamenti in seno alla monarchia inglese, affrontati da una Olivia Colman, nel ruolo della Regina Elisabetta II in uno stato di grazia, tanto che sia lei che la Anderson si sono aggiudicate un Golden Globe per le loro interpretazioni. Questa è la stagione in cui ci viene mostrato l’inizio della storia d’amore tra l’erede al trono e Diana con le molte fragilità di questa giovane donna e le insicurezze di Charles. Gli autori non cedono tuttavia ancora al gossip e cercano di dare spazio all’interiorità dei personaggi, pur non riuscendoci sempre. La scrittura tuttavia non è sempre lineare come nelle stagioni migliori di The Crown e cominciano a vedersi le prime crepe della serie, nonostante la storia si salvi a pieni voti, soprattutto quando segue il personaggio della Thatcher.

The Crown – Stagione 1

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Probabilmente perché è stata la prima, la novità assoluta, quella che ha dettato il passo dell’intera serie, ma il debutto di The Crown, con protagonista Claire Foy nei panni della regina è stato – a nostro avviso – il migliore, quello che ha saputo tracciare il carattere della protagonista nella maniera più convincente, rispettandone il ruolo, le paure, ma anche l’umanità. C’è da dire che a suo favore ha giocato anche il fatto che, descrivendo eventi più lontani, l’attenzione del pubblico all’errore era meno ossessiva. La trasformazione di Elisabetta da erede a regnante, moglie e madre è stato un viaggio che abbiamo intrapreso volentieri, così come abbiamo assistito con piacere al suo rapporto con il futuro marito Filippo, Duca di Edimburgo, interpetrato da Matt Smith in tutta la sua giovane tracotanza. Scenografia e costumi hanno fatto il resto, quegli aspetti a cui ci siamo poi abituati, al tempo della prima stagione erano un’assoluta e sontuosa novità.

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