Ammettiamolo: Devil Summoner: Soul Hackers è un titolo che conoscono soltanto in pochi fedelissimi. Per tutti coloro che non hanno mai sentito questo titolo, sappiate che si tratta di un JRPG del 1997 che fa parte dell’universo narrativo di Megami Tensei, esattamente come la ben più nota saga Persona. Nonostante questo primo capitolo abbia subito uno svecchiamento grazie a una versione per Nintendo 3DS, il franchiste non è mai davvero decollato in Italia, rimanendo un prodotto di nicchia. E questo è senza dubbio un vero peccato.

Per fortuna Atlus non si è data per vinta e ha deciso di mettere in cantiere Soul Hackers 2, vero e proprio sequel delle prime avventure, ambientato nel magico mondo di Devil Summoner. Il titolo è in arrivo il 26 agosto di quest’anno, forte del successo di Persona 5 Royal e pronto a conquistare una vasta fetta di pubblico. Noi abbiamo passato le prime ore a combattere demoni nel mondo reale e all’interno delle anime dei nostri compagni di viaggio. Se volete sapere se ci siamo divertiti a farlo, non dovete far altro che continuare a leggere la nostra anteprima.

UNA TRAMA INASPETTATA

Una volta avviato il gioco abbiamo fatto la conoscenza di Ringo, un’entità digitale al servizio dell’IA nota come Aion. Il suo scopo? Prevenire la fine del mondo, che a quanto pare è ormai vicina. Per compiere questa ardua impresa dovrà farsi aiutare da sua “sorella” Figue, dall’evocatore di demoni Arrow, dalla ribelle Milady e dal comico Saizo.

La trama di Soul Hackers 2 procede spedita sin da subito, lasciando persino straniti per la velocità con la quale accadono i fatti. Dimenticatevi la graduale comprensione della psicologia dei personaggi vista in Persona e preparatevi a qualcosa di più semplice, ma allo stesso tempo più diretto. Nonostante questa “fretta” nel voler raccontare gli avvenimenti, ammettiamo di esserci affezionati ai vari protagonisti, che seguono pedissequamente gli stereotipi degli shonen e che, per questo, vantano basi narrative solide.

Non siamo ancora sicuri che la trama regga fino alla fine, ma ora dopo ora ci siamo sempre più interessati agli avvenimenti e, anche mentre vi scriviamo, non vediamo l’ora di scoprire come si evolva la storia. E questo è senza dubbio sinonimo di qualcosa di buono.

Soul Hackers 2

SQUADRA CHE VINCE…

Da un punto di vista ludico, Soul Hackers 2 gioca le proprie carte con sicurezza. Stiamo parlando di un JRPG con giganteschi corridoi da percorrere, lungo i quali affrontare una miriade di nemici in adrenalinici scontri a turni. Ognuno dei quattro personaggi che abbiamo utilizzato può essere associato a dei demoni, che gli permettono di ottenere abilità uniche. Battaglia dopo battaglia, i succitati demoni salgono di livello e permettono di sbloccare nuove mosse. Il tutto fino a quando non si catturano nuove creature, per ripartire da capo con il loro allenamento.

Tornano ancora una volta le debolezze e le resistenze viste anche in passato, che ci permettono di calcolare con attenzione le nostre mosse. Nello specifico, se riusciremo a colpire le debolezze dei nostri avversari avremo l’occasione a fine turno di sferrare un potente colpo extra. Questo ovviamente incentiva il giocatore a seguire con attenzione l’evolversi dei combattimenti, spingendolo a indagare su vantaggi e svantaggi di ogni avversario.

Con estremo piacere abbiamo notato l’attenzione di Atlus verso il rapporto tra i vari protagonisti. In Soul Hackers 2, infatti, non si combatte e basta, ma si deve anche chiacchierare con i propri compagni di ventura per maturare un buon rapporto con loro. Questo darà accesso a mosse extra e, più in generale, anche all’evolversi di sottotrame particolarmente interessanti. Ancora una volta, però, non aspettatevi la cura degli ultimi Persona, ma qualcosa di più semplice. Non che questo sia un male, sia chiaro. Bastano pochi istanti per prendere confidenza con le caratteristiche del nuovo gioco del team nipponico. Un gioco che, pur non innovando, ci ha saputi conquistare durante le prime ore di provato.

Soul Hackers 2

SEMPLICE, MA EFFICACE

Lo stesso si può dire del comparto tecnico, che presta il fianco talvolta a texture dalla dubbia qualità e ad animazioni superficiali. Fortunatamente, da un punto di vista artistico il gioco brilla sotto quasi ogni punto di vista. Menù, design di personaggi e mostri e persino gli ambienti trasmettono il giusto mood, pur senza far gridare al miracolo. Idem per le musiche, che non rimangono in testa come quelle del mai abbastanza elogiato Persona 5, ma che svolgono comunque il loro dovere. Complimenti ad Atlus e Koch Media (che da oggi ha ufficialmente cambiato nome in PLAION) per aver deciso di localizzare il gioco in italiano, permettendoci di scegliere inoltre se sentire l’audio in inglese o in giapponese. I sottotitoli nella nostra lingua ci sono sembrati sempre precisi, accompagnandoci durante l’esplorazione delle prime aree di gioco.

È ancora presto per cantare vittoria, ma Soul Hackers 2 sembra così sicuro di sé che ha saputo conquistarci grazie alla sua semplicità e determinazione. Potrebbe non piacere, ovviamente, ma se amate i JRPG a turni e lo stile della saga dei Megami Tensei non ci sono dubbi: questo è il titolo che vorrete giocare nella seconda metà di questo 2022. Per scoprire ulteriori dettagli, vi invitiamo a rimanere sintonizzati sulle pagine di BadTaste.it per la recensione, in arrivo nelle prossime settimane.