Nessuno si sarebbe potuto aspettare che un titolo “piccolo” come Cocoon, sviluppato da Geometric Interactive, potesse diventare una delle opere videoludiche più importanti di questo 2023. Certo, la presenza di Jeppe Carlsen, tra gli autori di punta di Limbo e Inside, avrebbe dovuto accendere qualche campanello nelle nostre teste. Un campanello che sarebbe dovuto suonare nuovamente quando si scoprì che i ragazzi di Annapurna Interactive si sarebbero occupati di distribuire questo bizzarro titolo. Eppure, nonostante tutto, Cocoon è approdato sul mercato il 29 settembre, senza fare troppo rumore all’interno di un mercato ormai troppo abituato alle produzioni AAA.

Parlare di un titolo come Cocoon non è affatto facile. Questo perché siamo di fronte a un’opera spaventosamente semplice, ma allo stesso tempo terribilmente complessa. Un’opera da vivere in prima persona, pad o tastiera alla mano. L’avventura ideata da Carlsen diventa infatti sempre più complessa mano a mano che la si esplora. Mano a mano che si entra più in profondità. 

Nel corso di questa recensione cercheremo di farvi capire perché Cocoon è un titolo che non dovete lasciarvi assolutamente sfuggire. Un’opera venduta alla modica cifra ci circa 23 euro, ma che potete comodamente trovare anche all’interno dell’Xbox Game Pass di Microsoft, sia nella versione PC, che in quella console. Insomma: al di là della nostra opinione, non avete scuse per non mettere mano a uno dei titoli più sorprendenti di questo denso 2023.

Cocoon

QUESTIONE DI ATMOSFERA

Una volta avviato Cocoon ci troveremo a vestire l’esoscheletro di un bizzarro insetto antropomorfo, approdato in un deserto senza vita. Mentre esploreremo i vari mondi che compongono il titolo di Geometric Interactive, attraverseremo ambienti capaci di narrare senza parole il declino di una civiltà.  Una civiltà che sembra nascondere diversi segreti e che, di conseguenza, appare via via sempre più complessa e affascinante.

La trama non è certo il punto di forza della produzione. È altresì vero, però, che l’atmosfera che si respira giocando a Cocoon è qualcosa di sensazionale. Ancora una volta, infatti, Jeppe Carlsen ha dato vita a un’opera senza parole e guidata solamente da un level design mirato e da un comparto sonoro che comunica direttamente con il giocatore. È vero: nella parte finale del racconto qualcosa diventa più chiaro, ma l’obiettivo del team non è mai stato quello di raccontare una storia, quanto piuttosto quello di far vivere al giocatore un’avventura dall’atmosfera onirica.

Cocoon

LA SEMPLICITÀ PRIMA DI TUTTO

Da un punto di vista ludico, Cocoon è tanto semplice quanto geniale. Al di là dei movimenti del nostro protagonista, avremo a disposizione un solo altro tasto, necessario per interagire con l’ambiente. L’intera avventura ruota intorno ad alcune sfere da trasportare attraverso i vari livelli. Ognuna di queste sfere, però, contiene un mondo al quale potremo accedere a piacimento. Entrare e uscire da questi mondi sarà la base di una serie di puzzle ambientali costruiti come se fossero delle gigantesche matrioske. Questi puzzle spingono il giocatore a rimanere sempre attento per evitare di bloccarsi e riescono a regalare grandi soddisfazioni una volta che riusciremo a capire la chiave di volta grazie alla quale procedere nell’avventura.

Cocoon non presenta un vero e proprio combat system. Non ci sono nemici da sconfiggere sparsi nei livelli e gli unici scontri che ci troveremo ad affrontare sono quelli contro i boss presenti nei vari mondi. Queste sezioni mescolano momenti che ci hanno ricordato i bullet hell, ibridati però con delle idee di game design che rendono le battaglie dei veri e propri enigmi da risolvere. Era da tempo che non vedevamo una tale semplicità ludica, al servizio di un’opera tanto complessa. Come accennato in apertura, infatti, vi invitiamo a provare con mano il titolo di Geometric Interactive, in modo da provare questa sensazione semplicemente indescrivibile a parole.

Cocoon

MONDI SU MONDI DA ESPLORARE

Esteticamente, Cocoon è un’opera pressoché perfetta. Gli ambienti, vero punto di forza del comparto stilistico, sono curati nei minimi dettagli e vantano un design differente di mondo in mondo. Esplorare le varie aree ideate dal team di Carlsen è incredibilmente soddisfacente, sopratutto da un punto di vista cromatico. Le varie palette scelte, infatti, riescono a infilarsi sottopelle del giocatore e ipnotizzarlo con abbinamenti solo all’apparenza sconclusionati. Cocoon è un quadro moderno in costante movimento, che accompagna una grafica semplice e precisa con una soundtrack tanto minimale quanto riuscita. Merito del co-fondatore della software house Jakob Schmid, che qui si è occupato proprio delle musiche, spesso avvolgenti e in grado di valorizzare ulteriormente l’atmosfera.

L’unica critica che ci sentiamo di muovere a Cocoon sta nella scarsa implementazione del controller. Su PC, infatti, il titolo presenta un problema già noto ai dev che impedisce in alcuni casi al pad di collegarsi al gioco. A distanza di mesi questo problema non appare ancora risolto e ci spiace che questo neo rischi di minare la fruizione del gioco a coloro che magari collegano il proprio computer al televisore per poter giocare comodamente sul divano. Un bug che, ci auguriamo, possa essere corretto il prima possibile.

Cocoon è un’opera essenziale. Un titolo tanto semplice, quanto geniale e, senza dubbio, una delle chicche più interessanti di questo 2023. Come accennato in apertura, che decidiate di pagarlo a prezzo pieno o di giocare al titolo tramite il Game Pass poco importa. L’importante è che diate una possibilità al lavoro di Jesse Carlsen e proviate con mano questo bizzarro puzzle game dall’atmosfera unica e dal gameplay ispirato. Fidatevi, potreste rimanerne estasiati.

VOTO9
Tipologia di gioco

Cocoon è un bizzarro puzzle game che si basa sul passare di mondo in mondo attraverso una costruzione del level design a matrioska.

Come è stato giocato

Il titolo è stato giocato su PC e su Xbox Series X grazie a un codice cortesemente fornitoci dagli sviluppatori.