Quando uscì nel 2002, Metroid Prime venne accolto tra ovazioni generali di pubblico e critica come una rivoluzione tra i metroidvania. Si trattava di un titolo in prima persona, negli anni in cui gli FPS si stavano facendo spazio cannibalizzando ogni altro genere ma, nonostante si sparasse, l’aspetto principale di Prime era l’esplorazione. Proprio come nei capitoli 2D, Samus era pronta a esplorare un nuovo pianeta e tutti i suoi ecosistemi. Questa volta però, vedevamo direttamente dal casco, in cui si riflettevano perfino i suoi occhi.

Una rivoluzione per i metroidvania e, al tempo stesso, l’inizio di una trilogia che segnerà per sempre la storia degli appassionati. Dopo anni di rumor che lo davano in sviluppo, Nintendo ha presentato e pubblicato al mondo Metroid Prime Remastered lo scorso 9 febbraio, durante l’ultimo Nintendo Direct. Uno shadow drop portentoso, con un prezzo inferiore al solito. Potete infatti portarvi a casa la versione digitale per 39,99€ mentre da questo venerdì (3 marzo) troverete nei negozi anche la cartuccia allo stesso prezzo.

Prezzo inusuale perché, come vedremo qui sotto, quella di Retro Studios è più di una semplice Remastered. Un lavoro di ammodernamento che ora fa ben sperare su quel quarto capitolo ancora in sviluppo dal 2019 nello studio texano, ma su cui ancora tutto tace.

Molto più che una versione Remastered

La trama di Metroid Prime Remastered è ovviamente ancora quella del 2002. Nessun cambiamento quindi all’incidente della Orpheon, che costringe Samus Aran a un atterraggio di emergenza su Tallon IV, un’altra colonia dei Chozo, nella quale però si nasconde più di un oscuro segreto. La cacciatrice di taglie dovrà recuperare i suoi potenziamenti e al tempo stesso fare attenzione alla fauna locale, mentre scopre cosa stavano tramando i pirati spaziali e rintraccia l’ennesima versione della sua nemesi Ridley.

Metroid Prime Remastered

Una trama che funziona ancora e che si snoda principalmente analizzando l’ambiente, o i computer sparsi per i laboratori abbandonati, mentre vi perdete tra cunicoli e grotte naturali sulla superficie di Tallon IV. Vent’anni dopo, l’atmosfera di Prime è ancora intatta. La direzione artistica di Retro Studios è ancora un fiore all’occhiello, e il lavoro svolto sulla remastered è stupefacente. Tolto il frame rate stabile a 60, si tratta di uno dei titoli più belli da vedere tra quelli dell’intero catalogo Nintendo Switch. Non è una rimasterizzazione veloce e fatta per celebrare un anniversario, ma un vero e proprio rimaneggiamento di quanto succede a schermo.

Oltre agli ambienti, alle luci che si riflettono sulle pareti e all’acqua che si increspa quando vi entrate, Retro Studios e i team satellite hanno lavorato su ogni singolo modello, pulendolo e migliorandolo per renderlo più definito anche nel 2023. Un lavoro certosino, che già in apertura mi ha fatto paragonare la produzione a un remake, più che a una vera e propria versione remastered.

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Ciò che non cambia, è la magnifica e maestosa colonna sonora. Bastano poche note per entrare nel mood e non abbandonarlo mai più. A partire dal tema principale nel menù di gioco fino ai primi passi su Tallon IV, la soundtrack di Metroid Prime pare non essere invecchiata di un singolo giorno.

Il nuovo sistema di controllo di Metroid Prime Remastered

Metroid Prime Remastered può godere di ben tre tipi di controllo, in maniera simile agli altri porting arrivati su Nintendo Switch. La prima abilità finalmente il movimento tramite doppio stick, con la possibilità di saltare con il dorsale sinistro, la seconda vede l’utilizzo del giroscopio per avere un controllo maggiore e più immediato sul sistema di puntamento, mentre la terza e ultima è tramite Joycon, così come avveniva nella trilogia su Wii.

L’aggiunta di queste nuove opzioni di controllo rendono più accessibili l’avvicinarsi alla prima avventura 3D di Samus Aran, che ai tempi venne criticato proprio per la mappatura dei tasti.

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L’esplorazione tipica dei Metroidvania, sposa un progressivo ottenimento dei power up che non pesa mai sulle spalle del giocatore a una verticalizzazione dei livelli che nasconde centinaia di segreti, e che, ancora dopo più di vent’anni, mettono in risalto un level design che ancora oggi rasenta la perfezione nella sua esecuzione. Ogni bioma ha la sua identità e riesce a lasciare il segno nel cuore e nella mente del giocatore.

metroid prime

L’unico neo sulla produzione di Retro Studios, riguarda l’enorme mappa che, anche vent’anni dopo, risulta di difficile consultazione. La possibilità di muoverla a piacimento, spesso non aiuta nel capire dove andare e soprattutto quanto vaste siano veramente le aree che andremo a esplorare. A questo ci aggiungiamo la completa assenza di un sistema di salvataggio rapido che potrebbe costringervi a ripetere intere sezioni di gioco se non farete attenzione a ostacoli e nemici.

E ora?

Come avrete capito, il lavoro fatto da Retro Studios (e dai team satellite) su Metroid Prime Remastered ci ha convinti e ci riempie di fiducia verso il futuro (in prima persona) della saga spaziale di Nintendo. Nell’attesa del quarto capitolo, che speriamo si possa quantomeno vedere entro fine anno, chissà se arriveranno altri due shadow drop per poter completare la trilogia.

Se non vi siete mai avvicinati a Metroid Prime questa è l’occasione giusta per farlo. Retro Studios rimette a nuovo uno dei migliori titoli GameCube, aggiornandolo nei controlli e nel comparto grafico. Perdetevi nelle vaste ambientazioni di Metroid Prime Remastered e scopritene i segreti sudandovi ogni power up di Samus. Un’avventura da vivere in prima persona che saprà stritolarvi nella sua morsa, nonostante siano passati 21 anni. Se non ci siete mai stati, difficilmente vorrete abbandonare Tallon IV.

VOTO9.3
Tipologia di gioco

Metroid Prime Remastered è la nuova versione del cult d’avventura per Game Cube con grafica, luci e controlli migliorati.

Come è stato giocato

Ho affrontato l’esplorazione di Tallon IV vent’anni dopo su Nintendo Switch grazie a un codice gentilmente offerto da Nintendo.