Sonic Origins è l’ultimo dei grandi festeggiamenti per il trentesimo anniversario del porcospino blu. Tra le varie celebrazioni un maestoso concerto e il secondo film dal grande successo al botteghino, con una nuova serie tv in arrivo su Netflix entro fine anno. Dopo aver riproposto Sonic Colours lo scorso autunno, è ora di dare anche ai fan del 2D qualcosa con cui divertirsi. Quindi, prima di fasciarci la testa con Sonic Frontiers, ecco spuntare nei negozi (solamente digitali) una raccolta dei quattro capitoli per Master System e Mega Drive. Non si tratta però solamente dell’ennesima collection di Rom, ma di un lavoro di modernizzazione (quantomeno in superficie), lasciando intatto il mood del 1991.

La compilation, disponibile per tutte le console e per PC, contiene Sonic the Hedgehog, Sonic CD, Sonic the Hedgehog 2, e infine Sonic the Hedgehog 3 & Knuckles. Disponibile poi in due versioni: il pacchetto base, a 39,99 euro, senza i DLC (multiplayer offline, missioni difficili, sfondi e tracce musicali aggiuntive) acquistabili separatamente a 3,99 l’uno o nella versione Deluxe a 44,99 euro.
Una piccola precisazione prima di cominciare ad addentrarci nella raccolta. Sono conscio dell’infinita sequela di bug e glitch che affliggono il gioco nella sua versione per PC (trovate la lista qui). Ho però giocato solamente alla versione per Xbox Series X e questa recensione si limiterà a raccontare la mia esperienza su questa piattaforma.

sonic origins

Perfino i menù nascondono tante chicche per i fan

UNA RACCOLTA AL PASSO CON I TEMPI

La prima cosa che contraddistingue Sonic Origins da una normale raccolta di Rom è sicuramente la presenza di filmati animati inediti. Video che raccontano le avventure del porcospino blu e dei suoi amici, con lo stesso stile di Sonic Mania. Non è un caso se tra gli addetti a questi porting c’è anche il team dietro l’ultimo successo 2D di Sonic. Non sono solo i filmati però, a essere completamente inediti, ma anche il trattamento dei quattro classici. Ognuno dei giochi potrà essere affrontato in due modalità principali: Anniversario e Classica. Se la modalità Classica è autoesplicativa, quella Anniversario ripropone i giochi interamente in 16:9 ed elimina il sistema di vite e i continua.

Si tratta di uno svecchiamento parziale, che non interrompe l’esperienza con spiacevoli Game Over. I giocatori poco abituati al mondo di Sonic probabilmente si troveranno però a volere qualche check-point in più, o per lo meno la possibilità di utilizzare dei save-state. Trovano spazio poi una serie di modalità aggiuntive come la sfida ai boss, o i livelli speciali con le sfere (Sonic 3), oltre che una modalità specchio sbloccabile al raggiungimento dei titoli di coda.

L’ENORME OFFERTA DI SONIC ORIGINS

L’offerta di Sonic Origins non finisce però qui. Oltre alla possibilità di affrontare i quattro giochi nell’ordine che preferiamo, è stata allestita una modalità storia. Forte dei filmati menzionati qualche riga più in su a fare da raccordo, potrete decidere di affrontare tutto di seguito con le impostazioni della modalità Anniversario. Chiude l’offerta ludica la modalità Missioni, vero fiore all’occhiello della produzione, che mette sul tavolo una quindicina di sfide di difficoltà crescente per ogni gioco.  Si va da sfide a piedi a corse in aereo, da raccolta dei ring allo schivare i nemici, fino a utilizzare Tails, Knuckles o Super Sonic. Sfide pensate per coloro che conoscono Green Hill come le proprie tasche.

Lato gameplay non c’è nulla da fare. I capitoli 2D di Sonic restano quelli che meglio catturano lo spirito del porcospino blu. Una sorta di flipper in corsa (in alcuni casi letteralmente) pieno di strade secondarie e segreti da scoprire. Un mondo crudele quanto basta con chi non ne conosce le regole. Forse proprio per questo motivo sarebbe stato meglio aggiungere una possibilità di save-state, come avviene per esempio nelle Virtual Console di Nintendo. Sarebbe stato un ulteriore appiglio per i neofiti, che potrebbero venire scoraggiati dall’ennesima hitbox biricchina di una lancia troppo rapida.

Sonic origins

Le sfide sono la parte più divertente del gioco per chi conosce già i quattro capitoli

QUANDO LA PASSIONE SI VEDE E SI SENTE

Giocando i quattro titoli di seguito, riscontrerete come il gameplay basilare del primo Sonic si sia evoluto in pochi anni, fino ad arrivare a quella gemma di Sonic the Hedgehog 3 & Knuckles. Insieme al gameplay si sono potenziate anche le possibilità di Sonic e le interazioni con i livelli si sono fatte sempre più incisive. Dal punto di vista grafico, la pixel art di Sonic Origins si limita a pulire quella di trent’anni fa. Purtroppo non sono presenti dei filtri CRT per la modalità classica e si potrà scegliere solamente se giocare con l’anti-aliasing attivo oppure no. Lato colonna sonora ritroviamo tutti i brani della serie, tranne quelli composti da Michael Jackson per il terzo capitolo, anche ascoltabili singolarmente nel Museo.

Il Museo è il tocco finale di questa collezione. All’interno bozzetti, colonna sonora, video e soprattutto il concerto del trentesimo anniversario. Una vera gioia per gli amanti del porcospino blu, e per questo un valore aggiunto. Da segnalare però che alcuni elementi sono ottenibili solamente tramite DLC o acquistando la versione Deluxe di Sonic Origins. Una scelta cinica e poco propensa a festeggiare il porcospino.

Scelte ambigue a parte, Sonic Origins è una buona celebrazione del passato della mascotte di SEGA, soprattutto per lo svecchiamento dei titoli. Non è perfetto ma, almeno su console, potrebbe farvi passare una ventina d’ore sfrecciando per scongiurare l’ennesimo piano di Eggman.

VOTO8
Tipologia di gioco

Sonic Origins raccoglie i quattro capitoli per Mega Drive del porcospino, riproponendoli in versioni nuove di zecca e dando grande spazio a contenuti aggiuntivi per gli amanti della saga.

Come è stato giocato

Ho giocato a Sonic Origins su Xbox Series X per circa dieci ore concentrandomi sulla modalità storia, sulle sfide e sugli extra creati appositamente per questa raccolta grazie a un codice gentilmente offerto dal publisher.