Lo ribadiamo per l’ennesima volta: Final Fantasy VII Remake è uno dei massimi esponenti del genere degli action-RPG. Uscita nel 2020 su PlayStation 4 e un anno dopo su PlayStation 5 ed Epic Games Store, l’ultima fatica di Square Enix ci ha convinti a suo tempo sotto ogni punto di vista. Certo, qualche piccolo dettaglio sulla parte finale della storia ci ha messi in allarme per lo sviluppo degli eventi futuri, ma vogliamo essere ottimisti e credere nelle grandi capacità di Naoki Hamaguchi.

Vi state chiedendo perché abbiamo deciso di tornare a parlarvi delle avventure di Cloud e compagni? Ebbene, durante il recente showcase dedicato ai 25 anni dall’uscita della settima fantasia finale, Square ha annunciato l’arrivo Final Fantasy VII Remake anche su Steam e, di conseguenza, su Steam Deck. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando della recente console portatile targata Valve, che permette di giocare all’intero catalogo Steam (e non solo) in portabilità. Eccovi quindi le nostre impressioni dopo aver nuovamente esplorato a fondo Midgar.

Final Fantasy VII Remake

EMOZIONI E CONFERME

Una volta avviato il gioco, siamo rimasti nuovamente catturati dalla magia del titolo sviluppato da Square Enix. La trama rimane profonda, coraggiosa e con un forte messaggio che, soprattutto al giorno d’oggi, risulta spaventosamente attuale. La lotta della Avalanche per impedire che la Shinra sprema l’essenza del pianeta per il proprio tornaconto economico è avvincente e sensata. A questa si sovrappone la storia di Cloud, il suo passato come SOLDIER e il rapporto con il messianico Sephiroth. Sono bastati pochi minuti per farci precipitare nuovamente all’interno delle vicende, mantenendo le nostre dita incollate alla console per ore e ore.

Il gameplay, a distanza di due anni, si conferma tanto appagante sotto il profilo dell’azione, quanto strategico in alcuni frangenti. Giocare al titolo alla difficoltà più alta obbliga l’utente a calcolare ogni singola mossa, trasformando completamente il feeling. Lo abbiamo già detto all’epoca, ma lo ribadiamo: cambiare livello di difficoltà significa cambiare esperienza di gioco. Una sensazione che, abituati a giochi che per scalare la complessità non fanno altro che aumentare il danno dei nemici e diminuire quello causato dal giocatore, non può che farci enormemente piacere.

Final Fantasy VII Remake

L’ESPERIENZA STEAM DECK

Giocare a Final Fantasy VII Remake e al suo DLC INTERmission in portabilità è stato un vero e proprio sogno che si avvera. La console di Valve ci ha permesso di affrontare l’intera avventura comodamente sdraiati a letto e lontani da casa, durante una giornata di lavoro particolarmente frenetica. Il tutto con la comodità tipica delle piattaforme portatili, che ci permette di avviare la partita, giocare dieci minuti, spegnere il tutto e riprendere la sessione un’ora dopo. E poi ammettiamolo: avere tra le mani una macchina da gaming con le funzionalità di Nintendo Switch, ma con la potenza superiore persino a PlayStation 4 e Xbox One è davvero entusiasmante.

Abbiamo affrontato l’intera avventura senza un singolo calo di frame, con tutte le impostazioni al massimo. Unico compromesso di questa piccola magia è la durata della batteria di Steam Deck che, come per gli altri titoli più corposi, si aggira attorno alle due ore. Un problema che abbiamo aggirato lasciandola in carica per qualche minuto, ma che sicuramente potrebbe infastidire coloro che si trovano a fare viaggi lunghi senza una presa elettrica accanto. Ad ogni modo, siamo rimasti ancora una volta stupiti dalla comodità dei tasti della console di Valve. Una comodità che non credevamo possibile, viste le prime foto del device, ma sulla quale dobbiamo totalmente ricrederci.

Final Fantasy VII Remake

UN DETTAGLIO DA NON TRASCURARE

Ci permettiamo di fare un ulteriore appunto in favore di questa specifica versione. Come magari ricorderete, la traduzione dei dialoghi in italiano riprendeva il testo dal copione giapponese, nettamente differente dal doppiaggio inglese. Questo causò il malcontento tra i giocatori, che cercarono un modo per mettere i sottotitoli nella lingua d’Albione. L’unica soluzione trovata fu quella di cambiare la lingua della console. Fattibile, ma non certo comodo. Su Steam Deck, andando nelle impostazioni dell’applicazione, si può invece scegliere la lingua di avvio del software. In questo modo, senza la minima fatica, abbiamo potuto affrontare l’intero titolo in inglese, con il testo coerente con il parlato.

Final Fantasy VII Remake su Steam Deck è un’esperienza incredibile, che tutti i possessori della console ibrida dovrebbero provare. Questo non solo per la qualità intrinseca dell’opera, ma anche per la comodità con la quale è possibile affrontare il tutto. Una comodità dettata dalla possibilità di giocare il titolo ovunque si voglia, ma anche dalle numerose impostazioni selezionabili per personalizzare la propria partita. Complimenti a Square per aver ottimizzato la propria creatura per Steam Deck e complimenti a Valve per aver permesso a noi videogiocatori di affrontare questa splendida avventura in un modo che non avremmo mai creduto possibile fino a qualche anno fa.