Sicuramente, più che per le battute umoristiche in sé, questa 86a edizione degli Academy Awards (leggi tutti i vincitori) verrà ricordata per il coinvolgimento del pubblico da parte della frizzante Ellen DeGeneres, che ha saputo condurre la cerimonia con il brio e la professionalità che la contraddistinguono.

Già prima dell'inizio della serata, per la verità, Jennifer Lawrence aveva regalato un momento memorabile agli appassionati di tutto il mondo, che avevano potuto osservare la sua caduta sul red carpet, riandando inevitabilmente col pensiero all'anno scorso, quando la bella attrice aveva inciampato nei gradini del palco del Dolby Theatre mentre andava a ritirare il suo Oscar per Il lato positivo.

Dopo un'introduzione brillante ma non memorabile, Ellen ha preso in mano le redini dello show regalando al pubblico (e ai social network, attentissimi) delle perle che hanno letteralmente spopolato. Da ricordare la consegna di fette di pizza alla platea affamata, con Harrison Ford, Jared Leto e Meryl Streep intenti a sfamarsi; dopo l'abbuffata, la DeGeneres è poi passata scherzosamente con cappello alla mano tra i presenti, riscuotendo il pagamento per il servizio offerto.

 

Stesso entusiasmo è stato dimostrato quando Pharrell Williams ha intonato Happy, canzone candidata all'Oscar e tratta dalla colonna sonora di Cattivissimo Me 2. Da Lupita Nyong'o a Meryl Streep e Amy Adams, gli astanti si sono lasciati coinvolgere dalle note allegre e spensierate del brano per una danza piuttosto inusuale rispetto all'abituale compostezza dell'Academy.

 

Twitter è letteralmente andato in tilt grazie alle selfie di Ellen: in particolare, dopo l'autoscatto in cui la conduttrice ha immortalato se stessa attorniata da una folta schiera di attori (con la simpatica intrusione del fratello di Lupita Nyong'o), per un totale di 10 premi Oscar in una sola foto.

Ellen non si è tirata indietro, tra i vari cambi d'abito, di fronte alla prospettiva di indossare panni decisamente fiabeschi come quelli della strega Glinda di Il Mago di Oz, film di cui ricorre il 75° anniversario, celebrato inoltre con la toccante performance di P!nk, che ha intonato il classico Over the rainbow. Il fantasy cult di Victor Fleming è stato anche ricordato da Whoopi Goldberg, che ha confessato come fosse il film che aveva visto di più nella sua vita, per poi svelare, sotto la lunga gonna nera, le iconiche calze a righe e le scarpette rosse della strega dell'Est.

 

 

Un altro momento musicale commovente è stata l'interpretazione di Wind Beneath My Wings da parte della grande Bette Midler, che ha seguito il classico tributo ai grandi scomparsi di quest'anno. A questo proposito, ha suscitato grande emozione la dedica di Bill Murray (sul palco con Amy Adams per consegnare l'Oscar alla Miglior Fotografia) all'amico e collega "acchiappafantasmi"Harold Ramis, la cui morte è avvenuta pochi giorni fa.

Ma la gioia è stata comunque il sentimento predominante nella serata, e l'Italia ha un motivo in più per gioire, essendo riuscita a portare a casa, a 15 anni di distanza da La vita è bella, l'Oscar al Miglior Film Straniero per La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, che ha ritirato il premio dedicando la vittoria, in un discorso che molti hanno trovato poco ispirato, ai Talkin Heads, a Federico Fellini e persino a… Maradona.

Per molti, l'incognita maggiore di questa edizione era rappresentata dall'assegnazione del Premio Oscar al Miglior Attore Protagonista: una buona parte dei cinefili confidava in una statuetta a Leonardo DiCaprio, da troppi anni puntualmente candidato e ignorato. Significativo il gesto dell'attore vincitore di quest'anno, Matthew McConaughey, che prima di ritirare il premio è andato ad abbracciare proprio DiCaprio. Forse una magra consolazione per Leo, ma un momento degno di essere ricordato.

 

Vero leitmotiv della serata sono state le numerosissime standing ovation, riservate tra gli altri agli U2 (sul palco per presentare Ordinary Love, canzone candidata all'Oscar per il film Mandela: Long Walk to Freedom), alla già citata Bette Midler, alla cantante Darlene Love (che ha intonato un brano dopo aver accettato l'Oscar al Miglior Documentario per 20 Feet from Stardom) e alla bravissima Lupita Nyong'o, premiata col Premio Oscar alla Miglior Attrice Non Protagonista per 12 Anni Schiavo.

A questo proposito, vale la pena ricordare la serata di Benedict Cumberbatch; dopo essersi sperticato in un photobombing acrobatico alle spalle di Bono Vox sul red carpet e aver consegnato l'Oscar alla Miglior Scenografia (andato meritatamente a Il Grande Gatsby), l'attore britannico non ha potuto trattenere le lacrime di fronte al toccante discorso della co-star Lupita Nyong'o, fore il più emozionante tra quelli ascoltati stanotte, con una menzione particolare ai bambini e alla possibilità di realizzare i propri sogni indipendentemente dalla nazione d'origine.

 

 

Anche Ellen ha fatto una specie di phobomb, comparendo a sorpresa dietro a Leonardo DiCaprio e Sandra Bullock durante la cerimonia:

 

E l'immagine finale che porteremo nel cuore è il sincero entusiasmo di Steve McQueen. Dopo aver ritirato, insieme allo straordinario cast di 12 Anni Schiavo, l'Oscar al Miglior Film, il regista londinese si è infatti lasciato andare alla gioia, saltando e abbracciando i suoi compagni d'avventura e Will Smith, da cui aveva ottenuto l'ambita statuetta. Il modo migliore per concludere una bella cerimonia, caratterizzata da un eccellente equilibrio tra sobrietà ed esuberanza.

 

 

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La cerimonia di premiazione si è tenuta il 2 marzo al Dolby Theatre dell'Hollywood & Highland Center. La serata è stata condotta da Ellen DeGeneres e trasmessa negli USA dalla ABC, in Italia da Sky. A produrre la cerimonia vi erano Craig Zadan e Neil Meron.