Quando un anno e mezzo fa Peter Jackson annunciò di aver trasformato il suo adattamento in due parti dello Hobbit in una trilogia, in molti si chiesero come avrebbe fatto a spalmare su tre pellicole una storia che riempie un libro di meno di poche centinaia di pagine. Dalla sua, il regista e co-sceneggiatore (assieme a Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro) aveva la possibilità di espandere la storia con alcuni episodi presenti nelle appendici del Signore degli Anelli collegandola meglio alla Trilogia.
E infatti è anche grazie alle numerose integrazioni che Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug funziona bene come episodio centrale, ampliando lo scenario e arricchendo la storia del viaggio di Bilbo, Gandalf e dei tredici nani. L'inserimento di alcuni elementi narrativi decisamente estranei al romanzo originale fornisce poi spunti che giovano alla struttura (soprattutto in termini drammatici), più o meno nello stesso modo in cui Le Due Torri, all...
Con un secondo capitolo più breve, cupo e ricco di azione, Peter Jackson dimostra che il suo Lo Hobbit non è una storia per ragazzi, ma un vero preludio al Signore degli Anelli...
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