Il 21 gennaio uscirà nelle sale italiane Sempre Meglio che Lavorare, il film dei The Pills. Tuttavia, a partire dalla primavera scorsa fino a circa un mese fa, i video sul loro canale si sono fatti molto sporadici, l’impressione è che la lavorazione del film abbia assorbito molto il collettivo. Del resto anche in precedenza i lavori che avevano portato avanti, come la scrittura della serie televisiva Zio Gianni (di cui ora è in partenza la seconda stagione), avevano indebolito la frequenza di upload sul canale.

Quello dell’equilibrio tra lavoro online e su altri media (più redditizi) è un problema per qualsiasi professionista che ha trovato successo prima in rete. Molti, al momento, sembrano aver abbandonato YouTube per dedicarsi alle produzioni che rendono di più ma gli somigliano meno. The Pills ora non solo usciranno con il loro film ma con un talk show televisivo su reti Mediaset da loro condotto e ideato, in cui compaiono anche Edoardo Ferrario, Valentina Nappi e Frank Matano.
Abbiamo provato allora a chiedere ai Pills cosa abbiano in mente per YouTube.

Qualche tempo fa avevate detto che se voleste potreste fare un video al giorno, le idee le avete, ma semplicemente non vi va. Adesso che il film è fatto com’è la questione?

MATTEO CORRADINI: Adesso io sono molto più libero. Sto proprio megalibero zi’.

LUCA VECCHI: Adesso io c’ho un figlio…..

Contate di farne per davvero?

MC: Dipende se abbiamo tempo

LUIGI DI CAPUA: Guarda a livello di strategia…

LV: Andiamo in India a studiare il sitar

LDC: …vogliamo ricominciare a fare video senza commissione, liberi.

Quasi tutti i professionisti di internet che sono passati ad altri mezzi, hanno detto di voler continuare a produrre per la rete ma praticamente nessuno ce l’ha fatta. Tutti quelli prima di voi almeno…

LDC: Fino all’uscita del film faremo sicuramente video alla vecchia maniera. Faremo una promozione a modo nostro. Non vogliamo leccare il culo al pubblico. A livello di marketing secondo noi prodotti delicati come ThePills bisogna capire come spingerli. Noi abbiamo le nostre teorie e altri ne hanno altre, noi pensiamo di dover puntare al nostro target e ce n’è tanto. Perché se c’è tanta gente che si va a vedere Interstellar, io non ci credo che non c’è gente che non va a vedere il nostro! [risate degli altri due]

MC: Si si, se Mad Max: Fury Road ha fatto soldi sono sicuro che la gente verrà a vedere pure il nostro!

LDC: No seriamente, la difficoltà di lavorare su un brand come ThePills sta nel suo essere sui generis. L’idea semplice: popolarità=gente che va al cinema non si applica. Spesso si pensa che basti andare in tv e poi al cinema, quest’algoritmo (lo sveliamo a tutti i reparti marketing delle case di produzione italiane) non funziona, sennò ci starebbero solo film de Bonolis, perché se il pubblico pensa che tu funzioni in tv non è detto che ti segua al cinema. Quel che dico io è che il concetto di popolarità applicato al cinema, deve finire, è un assioma che non funziona. Quel che dico è che ciò che crediamo sia giusto è fare quel che abbiamo sempre fatto: fare video sinceri, quelli che divertono le persone che ci piace divertire e farlo bene.

Quindi userete il canale per promuovere il film ma in che modo?

LDC: La nostra operazione è abbastanza artigianale a livello di marketing. Vorremmo depistare, la gente non dovrà sapere di cosa parla il film fino all’ultimo.

Come si fa a fare un trailer così però?

LDC: Ne fai tre diversi tipo

LV: O fai come Grindhouse, storie diverse in posti diversi

MC: Ad ogni modo un film di ThePills de che voi che parli dai!?

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