La notizia è, allo stato attuale delle cose, un semplice rumour visto che quanto pubblicato da Page Six non ha chiaramente ricevuto alcuna conferma dai diretti interessati.

Il sito sostiene che Gal Gadot, l’attrice e modella israeliana lanciata al cinema dal franchise di Fast & Furious e consacrata a star e icona grazie al successo di Wonder Woman, prima di confermare la sua presenza nel sequel del cinecomic, vorrebbe delle garanzie circa l’estromissione di Brett Ratner dalla produzione del lungometraggio.

Come noto, la RatPac / Dune Entertainment ha infatti un accordo pluriennale (avviato dopo l’addio della Legendary Pictures) attraverso il quale co-finanzia e co-produce una gran quantità di pellicole della Warner Bros: l’accordo coinvolge il 25% dei film della major (esclusi franchise come Harry Potter / Animali Fantastici) con l’obiettivo di arrivare a un totale di 75 pellicole (che includono i già prodotti Gravity, Annabelle, American Sniper, i film DC Entertainment, The Conjuring 2, Lights Out, il franchise LEGO, Kong: Skull Island e It). Accordo che, alla luce delle presunte molestie sessuali esercitate da Brett Ratner nei riguardi di sei attrici (compresa Olivia Munn) non verrà rinnovato.

Il regista e produttore è recentemente finito nella bufera dei presunti scandali di natura sessuale che stanno interessando svariati personaggi dell’industria cinematografica (maggiori dettagli in questo articolo).

Una fonte interna alla Warner avrebbe dichiarato a Page Six:

Brett ha fatto un sacco di soldi con Wonder Woman grazie all’accordo di co-finanziamento che lega la sua compagnia alla Warner. Ora Gadot sta dicendo che non firmerà per il sequel fino a che la Warner non farà fuori Brett e non si libererà di lui. Gal è una persona tosta e ferma nei suoi principi. E sa bene che il modo migliore per colpire persone come queste è passando dal loro portafoglio. E sa anche che lo studio deve stare dalla sua parte perché non puoi girare un film tutto incentrato sulla forza e sul potere femminile finanziato in parte da un uomo al centro di uno scandalo di natura sessuale.

Chiaramente ci sono diversi “ma” da tenere in considerazione, in primis l’attendibilità estremamente relativa di Page Six che, ciononostante, espone uno scenario plausibile.

Il primo dubbio è quello di natura contrattuale fra la star e la major. Se Gal Gadot è già in qualche modo vincolata a partecipare al sequel tramite accordi pre-esistenti, potrà ovviamente far valere le sue ragioni con la Warner, ma è altamente probabile che se lo studio dovesse rifiutarsi di escludere totalmente la Rat Pac dalla produzione del cinecomic, si potrebbe aprire un contenzioso di natura legale fra le parti.

Formalmente poi, e qua arriviamo al secondo dubbio, il contratto fra la società di Ratner e la Warner non terminerà prima del 2018 e se la seconda ha già comunicato di non aver intenzione di rinnovarlo resta ancora formalmente vincolata alla prima.

Prima della pubblicazione dello scoop su Ratner da parte del LA Times, Gal Gadot si era rifiutata di consegnare un premio umanitario a Brett Ratner a margine di una serata organizzata dal Jewish National Fund.

Vi terremo aggiornati…

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Ecco la sinossi:

Prima di essere Wonder Woman, Diana era la principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile e cresciuta su un’isola paradisiaca protetta. Quando un pilota americano si schianta sulla costa e avverte di un enorme conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana decide di abbandonare la sua casa convinta di poter fermare la catastrofe. Combattendo assieme all’uomo in una guerra per porre fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi poteri e… il suo vero destino.

Gal Gadot è protagonista del film su Wonder Woman uscito il 2 giugno 2017 (l’1 in Italia), diretto da Patty Jenkins. Nel cast anche Chris Pine, Robin Wright, Danny Huston, David Thewlis, Connie Nielsen, Ewen Bremner, Saïd Taghmaoui, Elena Anaya e Lucy Davis. Lo script è firmato da Allan Heinberg e da Geoff Johns, su una storia di Zack Snyder e Allan Heinberg.

Il film è prodotto da Charles Roven, Zack Snyder, Deborah Snyder e Richard Suckle, mentre la produzione esecutiva è stata affidata a Rebecca Roven, Stephen Jones, Wesley Coller e Geoff Johns.

 

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