Robert De Niro giudica cartooneschi gli effetti del ringiovanimento digitale nei film Marvel

Al botta&risposta col pubblico del London Film festival, Robert De Niro ha giudicato come cartoonesco l'effetto del deaging digitale dei film Marvel

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Come se già non bastassero le infinite polemiche generate dalle dichiarazioni di Martin Scorsese sui cinecomic della Casa delle Idee (trovate maggiori dettagli in questo articolo), a buttare altra benzina sul fuoco è ora Robert de Niro, uno dei tre mostri sacri del cinema protagonisti di The Irishman durante un Q&A del LFF in cui è finito a citare proprio la Marvel

Nella pellicola tanto De Niro, quanto Al Pacino sono soggetti a un costoso processo di ringiovanimento digitale responsabile di gran parte dell'elevato budget del lungometraggio e che, stando alle prime reazioni e recensioni che abbiamo potuto leggere, viene anche indicato come l'unico "neo" di una pellicola salutata come un vero e proprio capolavoro (qua trovate un po' di meme in materia).

Durante la sua partecipazione al London Film Festival, il leggendario attore ha parlato proprio di questa tecnologia - e non solo - finendo per... "criticare" i film dei Marvel Studios.

Rispondendo a una domanda di un membro del pubblico focalizzata sul come il dover "dialogare" con il de-aging digitale abbia in qualche modo cambiato il suo approccio alla recitazione e al suo metodo attoriale Robert de Niro ha spiegato la sua posizione finendo per tirare in ballo anche la Marvel:

La tecnologia può arrivare fino a un certo punto e non cambierà altre cose. E se lo fa arriva a un punto in cui si viene deumanizzati, non si è più esseri umani. Diventa un'altra forma di intrattenimento, come quelle robe dei fumetti, della Marvel. Quelle robe tipo personaggi dei fumetti, cose cartoonesche.

Nelle pellicole dell'UCM abbiamo assistito a svariati casi di ringiovanimento digitale, dall'Hank Pym di Michael Douglas in Ant-Man all'Ego di Kurt Russell in Guardiani della Galassia Vol. 2 passando per il cammeo di Stan Lee in Avengers: Endgame e il Nick Fury di Samuel L. Jackson in Captain Marvel, la cui presenza in scena con quasi 25 anni in meno sul groppone non si limita a un paio di passaggi, ma a tutta la durata della pellicola.

La sinossi ufficiale:

Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci sono i protagonisti di THE IRISHMAN di Martin Scorsese, un’epica saga sulla criminalità organizzata nell’America del dopoguerra, raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran – imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del 20° secolo. Il film racconta, nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, e ci accompagna in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato: i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale.

Nel cast Al Pacino, Robert De Niro e Joe Pesci, ma anche Ray Romano, Jack Huston, Bobby Cannavale, Stephen Graham, Harvey Keitel e Kathrine Narducci.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

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