In una nuova intervista su The Telegraph, David Fincher parla di quanto è stato difficile ottenere i finanziamenti per realizzare Mank, e spiega che gli studios non sono propensi a prendersi dei rischi, prendendo a esempio Joker di Todd Phillips e definendolo poco originale:

Gli studios non vogliono fare nulla che non garantisca loro un ritorno da un miliardo di dollari, perché temono i rischi. Nessuno avrebbe mai pensato che Joker sarebbe diventato un enorme successo se Il Cavaliere Oscuro non fosse stato il trionfo che è stato. Penso che nessuno avrebbe guardato quel materiale pensando “Sì, dai, prendiamo Travis Bickle [di Taxis Driver] e Rupert Pupkin [Re per una notte] e fondiamoli, poi intrappoliamo il personaggio in una società che volta le spalle ai malati di mente, e portiamolo sullo schermo per un miliardo di dollari.”

Attenzione: la dichiarazione originale di Fincher parla di “trap him in a betrayal of the mentally ill”, e molti la stanno interpretando come un giudizio del regista nei confronti del film (“un tradimento nei confronti dei malati di mente”), ma la nostra impressione è che in realtà stia parlando del contesto sociale in cui viene inserito il protagonista.

Il discorso è legato al motivo per cui Fincher si è messo a lavorare per Netflix, con cui ha un contratto di esclusiva per i prossimi quattro anni:

[…] La realtà della situazione attuale è che le cinque major cinematografiche non vogliono fare nulla che non faccia incassare loro almeno un miliardo di dollari. Nessuna di loro vuole fare film nella fascia a medio budget, perché troppo rischiosa. Questo esclude direttamente i film che faccio io. Quello che stanno facendo ora le piattaforme streaming è offrire una piattaforma per il cinema che riflette realmente la nostra cultura e propone grandi idee: la situazione in cui siamo, le ansie delle persone, le loro insicurezze. Sono film che non sarebbero mai usciti al cinema cinque anni fa. […] Sarebbe stato impossibile far uscire un film come Gone Girl, con quel finale così dissonante, sfumato, se non fosse stato basato su un libro in cima alla lista dei bestseller del New York Times.

Fincher continua, ribadendo il concetto che Joker non sarebbe mai uscito se prima non ci fosse stato Il cavaliere oscuro e che quindi è un “prodotto del suo tempo”:

Sono sicuro che la Warner Bros abbia pensato che con la cifra giusta, e il cast giusto, e con il coinvolgimento di De Niro, sarebbe stato possibile raddoppiare o triplicare il budget negli incassi. Ma non riesco a immaginare un film del genere distribuito nel 1999.

Il 1999 è l’anno di uscita di Fight Club, la cui uscita Fincher definisce sostanzialmente “miracolosa” per l’epoca.

Nell’intervista, Fincher parla anche di Manhattan di Woody Allen e del destino subito negli ultimi anni dal regista, e svela di voler realizzare una serie incentrata sull’attuale cancel culture:

Al centro di tutto c’è il modo in cui la nostra società moderna misura le scuse di qualcuno. Se ti scusi con sincerità e cuore, e nessuno ti crede, valgono come scuse? È un’idea problematica. Ma viviamo in tempi problematici.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Classifiche consigliate