Che Frankenstein, l’immortale romanzo di Mary Shelley, stia incredibilmente a cuore a Guillermo del Toro è cosa nota e risaputa. Vi abbiamo parlato più volte, in passato, degli ambiziosi progetti del regista messicano.

L’ultimo aggiornamento risale alla scorsa estate, quando durante il Comic-Con@Home il regista premio Oscar è tornato a toccare brevemente la questione Frankenstein specificando che sogna ancora di dare vita a una vera e propria lettera d’amore, in due o tre parti, “indirizzata” a Mary Shelley questo perché, secondo lui:

Per afferrare completamente il senso di un libro [come Frankenstein, ndr.] devi necessariamente cambiare i punti di vista e si tratta di un processo complicato, un esercizio difficile.

Ma come sarebbe il progetto visto dagli occhi di Del Toro? Doug Jones, suo attore feticcio, ne ha dato un assaggio a Collider, parlando della prima volta che il regista gli propose il ruolo:

Il mio primo pensiero fu che non ero il grosso mostro di Frankenstein dalle spalle large e le ossa grosse che tutti immaginavano.

Ma mi dissero che Guillermo adorava Bernie Wrightson, [un artista] che con un amico aveva lavorato a una versione illustrata del Frankenstein di Mary Shelley.

[Guillermo] voleva ispirarsi a quella versione del mostro, più emaciato, più gracile e dall’aspetto più patetico. Nonostante questo, aveva una presenza fisica e un’atleticità innaturale in lui.

Jones ha concluso che lavorerebbe al film senza batter ciglio, ma al momento il regista si sta dedicando ad altro e la Universal dovrebbe aver già altri piani

 

Classifiche consigliate