A inizio luglio è arrivata la conferma a un rumour che circolava già da un po’, ovvero l’acquisto da parte di Netflix de Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7), il nuovo film scritto e diretto da Aaron Sorkin.

Il colosso dello streaming ha sborsato ben 56 milioni di dollari per accaparrarsi l’esclusiva di questa pellicola prodotta dalla Paramount.

Anche se ancora non è noto in quante e quali cinema, il lungometraggio approderà in sala anche nello stivale (così come negli Stati Uniti dove il passaggio è necessario per poter far sì che l’opera possa concorrere agli Oscar).

In un recente approfondimento pubblicato dall’Hollywood Reporter, Aaron Sorkin ha modo di spiegare un po’ di retroscena distributivi di un film letteralmente amato dalla Paramount. Questione che fa inevitabilmente sorgere la domanda “Ma se alla Paramount il film è piaciuto, perché hanno optato per lo streaming?”. A quanto pare la motivazione che ha spinto la major a collaborare nuovamente con Netflix non ruotava tanto intorno all’incasso che Il processo ai Chicago 7 poteva o non poteva fare. Aveva più a che fare con la demografica delle persone che, negli Stati Uniti, stanno tornando al cinema ora come ora, nel bel mezzo di una pandemia. Una demografica che, forse, non è troppo interessata a un film che parla di attivisti liberali.

Sorkin ricorda, nello specifico, una conversazione avuta con lo studio:

Alla fine di una call l’executive della Paramount, Jim Gianopulos, mi disse “Ascolta, non sappiamo come sarà il business cinematografico in autunno. Abbiamo dei dati abbastanza preoccupanti che ci dicono che le prime persone che torneranno al cinema sono quelli convinti del fatto che il Coronavirus sia una bufala”. Al che dissi “Non penso che la Milizia dell’Idaho verrà a fare la fila per vedere questo film”. Ma sapevamo di non poter aspettare un anno e ci siamo dovuti rivolgere allo streaming.

E, alla fine, fra i vari colossi interessati all’acquisto della pellicola, costata 35 milioni di dollari, è stata proprio Netflix a spuntarla.

Del ricco cast fanno parte Michael Keaton, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Joseph Gordon-Levitt, Jonathan Majors, Frank Langella, Mark Rylance, Yahya Abdul-Mateen II.

Il film sarà disponibile su Netflix il 16 ottobre ed è basato sul celebre processo del 1969 nato dopo i violenti disordini alla convention del partito democratico del 1968 a Chicago ai quali parteciparono movimenti Yippie, di contro-cultura, pacifisti, pantere nere e altri attivisti, e che ebbero molto rilievo sui media. Il processo, promosso dall’amministrazione Nixon, fu indetto nei confronti dei principali attivisti sull’accusa che avessero incitato la folla alla violenza: Abbie Hoffman, Jerry Rubin, David Dellinger, Tom Hayden, Rennie Davis, John Froines e Lee Weiner (difesi da William Kunstler e Leonard Weinglass del Center For Constitutional Rights). Il processo durò mesi: nel febbraio del 1970 i sette accusati vennero ritenuti non colpevoli di cospirazione, alcuni vennero incarcerati per incitazione alla rivolta ma due anni dopo furono liberati tutti in appello.

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