L’impennata di casi di Coronavirus negli Stati Uniti sta facendo nuovamente piombare in semi-lockdown la California, causando tra le altre cose le chiusure dei cinema. Qualche settimana fa vi abbiamo segnalato l’inaugurazione del nuovo sistema “a zone” con cui lo stato sta regolando le riaperture, linee guida che hanno scatenato le proteste dei proprietari di parchi a tema come Disneyland e Universal Studios Hollywood perché essi si trovano in zone dove il livello di rischio è 1 (“elevato”, colore viola) o 2 (“notevole”, colore rosso).

Ma la nuova ondata di infezioni ha costretto il segretario alla salute della California a inserire altre 10 contee nella fascia con maggiori restrizioni, costringendo alla chiusura ristoranti, luoghi di culto, teatri, sale cinematografiche e altri locali. In particolare, le chiusure delle aree di Sacramento e San Diego dureranno diverse settimane: devono passarne almeno tre prima che una contea possa chiedere una revisione, e a quel punto il processo può avvenire solo dopo due settimane di diminuzioni dei casi.

Si tratta di un duro colpo per l’industria cinematografica, che stenta a ripartire ora che è in corso la seconda ondata. I cinema di Los Angeles e New York City non riaprono da marzo, e di conseguenza varie catene si stanno avvicinando sempre di più alla bancarotta, prima tra tutte AMC Theatres, la più grande catena al mondo.

Fonte: Variety

 

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