Akiva Goldsman è intervenuto su Twitter per chiarire un aspetto che molti danno per scontato, e cioè che Io sono Leggenda è un lavoro di finzione, e non un film basato su una storia vera:

Oh. Mio. Dio. È un film. Mi sono inventato tutto. Non. È. Reale.

Goldsman è intervenuto in risposta a un meme che da tempo circola tra gli anti-vaccinisti e che per destare sospetti sulle vaccinazioni contro il Coronavirus diffonde una fake news sul film che, peraltro, è ispirato al romanzo omonimo di Richard Matheson.

Il meme afferma che nel film gli zombie non erano stati creati da un virus, ma dalla vaccinazione, ed è stato citato dal New York Times in un articolo in cui si citavano le affermazioni di una persona convinta che il meme fosse vero:

Un’impiegata ha detto che ssere preoccupata perché convinta che un vaccino avesse causato la trasformazione in zombie dei personaggi del film Io sono Leggenda. Ma la realtà che nel film la malattia che trasformava le persone in zombie era generata da un virus geneticamente riprogrammato, non da un vaccino.

Il meme circola da mesi, tanto che a maggio il Washington Post citava un caso simile:

Simmons, una democratica, ha spiegato al Post di essere preoccupata da quanto succedeva nel film del 2007, Io sono Leggenda, con Will Smith. In quel film si parlava di una che uccideva la maggior parte delle persone trasformando i sopravvissuti in mostri – e la Simmons ha detto che l’anno scorso non faceva che pensare a quell’immagine non appena ha iniziato a sentire dei rapidi sviluppi dei vaccini: “Adoro quel film, per tanti motivi. Ma è spaventoso. Non voglio essere uno zombie”.

In questo periodo la diffusione della variante Delta sta creando non pochi disagi negli Stati Uniti, e molte persone non vaccinate stanno occupando letti di ospedale e terapie intensive in stati come il Mississippi, il Texas e la Florida. Intanto a New York il sindaco De Blasio ha varato misure simili a quelle del Green Pass per spingere a vaccinarsi i cittadini che ancora non lo hanno fatto. L’associazione degli esercenti cinematografici ha già detto di essere d’accordo su una possibile estensione di queste misure a tutta la nazione, se fosse utile a migliorare il tasso di vaccinazione.

Via: Gizmodo

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