In vista dell’imminente ritorno al cinema di Avatar, in una versione rimasterizzata 4k, il suo regista James Cameron ha concesso una lunga intervista al The New York Times, in cui ha rivelato un retroscena sulla lavorazione del film, ovvero di essersi imposto con i responsabili dei 20th Century Studios (che all’epoca si chiamavano ancora 20th Century Fox) su due elementi chiave.

Ecco le sue parole:

Lo studio riteneva che il film dovesse essere più breve e che ci fossero troppi voli sugli ikran, quelli che gli umani chiamano Banshee. Così, ho tracciato una linea e ho detto: “Sapete una cosa? Ho fatto Titanic [suo precedente film, anch’esso distribuito dalla Fox]. Questo edificio in cui ci stiamo incontrando ora, questo nuovo complesso da mezzo miliardo di dollari sul vostro terreno? È stato Titanic a pagarlo, quindi lo posso fare“.

Questi due fattori si sono poi rivelati fondamentali per il successo del film: “Si è scoperto che è quello che il pubblico ha amato di più, in termini di exit poll e raccolta dati“, racconta il regista.

Cameron ha inoltre sottolineato quanto il ritorno nelle sale di Avatar sia importante per le nuove generazioni, che fino ad ora lo hanno potuto vedere solo sul piccolo schermo:

È stato un vero piacere guardarlo, nella sua versione completamente rimasterizzata, qualche settimana fa con i miei figli… hanno potuto vederlo per la prima volta in 3D, con un buon livello di luce e di proiezione. E hanno pensato: “Oh, va bene. Ora capisco“. Che, si spera, sarà la reazione del pubblico in generale. [Gli spettatori più giovani], anche se pensano di aver visto il film, in realtà non l’hanno visto. E sono rimasto piacevolmente sorpreso, non solo per quanto regga bene, ma anche per la sua bellezza nella versione rimasterizzata.

Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

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FONTE: The New York Times

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