Il successo del film di Barbie di Greta Gerwig da lei scritto insieme al marito Noah Baumbach rappresenta il concretizzarsi di una strategia messa in atto, a partire dal 2018, dal nuovo CEO della Mattel Ynon Kreiz che ha avuto il non semplice compito di rilanciare la multinazionale del giocattolo dopo un periodo molto agitato fatto di cali nelle vendite dei suoi prodotti.

La strategia di Kreiz si basava su un concetto semplice sulla carta ma di non facile attuazione: trasformare la compagnia in una macchina capace di sfruttare al meglio il suo cospicuo pacchetto di proprietà intellettuali creando un vero e proprio Mattel Cinematic Universe.

Cosa riservi il futuro alla Mattel in tal senso non è ancora chiaro, ma, intanto, c’è un promettente presente in cui, in una settimana, Barbie ha già incassato quasi 500 milioni di dollari in tutto il mondo (FONTE: Box Office Mojo). Un’iniezione di ottimismo non da poco per una società che, con la sua divisione cinematografica, sta lavorando con svariate realtà di Hollywood agli adattamenti di ben 14 IP, da Polly Pocket a Hot Wheels passando per il Trenino Thomas.

Parlando di come la multinazionale si stia approcciando a questi progetti è inevitabile un riferimento, da parte di Kreiz, alle sterminate potenzialità di Barbie:

Barbie, come marchio, ha molte iterazioni diverse. Le linee di Barbie rappresentano un brand molto ampio. Oltre alla figura principale di Barbie, ci sono la sua famiglia e molti altri elementi nel suo universo, che è molto ricco. È un brand molto ampio e flessibile, in termini di opportunità. Ma non è che fin dall’inizio ci siamo detti: “Okay, pensiamo già al secondo e terzo film”. Cerchiamo di fare bene il primo e renderlo un successo. Se questo dovesse concretizzarsi, si aprirebbero rapidamente nuove opportunità, una volta che stabilisci un primo film come rappresentazione del successo di un franchise sul grande schermo. I film di successo portano sempre a nuovi film. La nostra ambizione è quella di creare franchise cinematografici.

Nel corso della stessa intervista che Ynon Kreiz ha rilasciato a Variety, interviene anche Robbie Brenner — il produttore a capo della Mattel Films che ha prodotto Barbie e sta lavorando agli altri adattamenti delle IP dell’azienda — che spiega come la speranza della compagnia fosse, ovviamente, quella di assistere al successo di Barbie in modo tale da poter sviluppare dei sequel e altri film basati su altri marchi:

Quando si produce un film tutti sperano che possa dare il via a un franchise. È quella l’intima speranza: che possa andare avanti continuando a farti dei regali. Ma oggi come oggi, è importante far sì che il primo venga bene.

Insomma, nonostante il recente stop allo sviluppo del film di Masters of the Universe che doveva essere prodotto da Mattel insieme a Netflix, la multinazionale del giocattolo sarebbe alla ricerca di un nuovo partner cinematografico, il box-office di Barbie ha fornito una valida prova al colosso dei giocattoli circa le potenzialità dei suoi brand.

Ora non ci resta che aspettare e vedere cosa accadrà a Barbieland, Eternia e dintorni negli anni a venire.

Trovate tutte le notizie su Barbie, ora nei cinema italiani, nella nostra scheda.

FONTE: Variety

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