Qualche giorno fa, Empire ha pubblicato un articolo di repertorio in cui il regista Renny Harlin ricorda la lavorazione di Die Hard 2, la seconda pellicola del popoplare franchise action interpretato da Bruce Willis.

Nello specifico, il filmmaker ricorda come la produzione di Die Hard 2 sia stata afflitta da una profonda divergenza creativa avuta con Bruce Willis, una differenza di vedute che racconta così:

Bruce era passato dall’essere una star della TV con Moonlight a superstar cinematografica nell’arco di un solo film (il primo Die Hard appunto, ndr.). Non è insolito che quando un attore si ritrova in quella posizione possa cominciare a sviluppare degli obbiettivi differenti. Per questo, dal primo giorno di lavorazione, Bruce aveva quest’idea secondo cui John McClane doveva essere interpretato in modo serio e che il film doveva essere serio. Gli feci notare “Non è quello il John McClane amato dal pubblico. Ormai le persone lo vedono come un amico e non vogliono perderlo”. Fra di noi c’era una profonda differenza di vedute sulla cosa. Lui sottolineò che “Quelle battute e i commentini ironici… pu**anate! Quando la tua vita è a rischio non puoi dire quel genere di cose!”. Gli feci notare che “No, nella vita vera non accadrebbe, ma questo è un film. È Die Hard”. Arrivammo al punto che dovetti rivolgermi al produttore Joel Silver facendogli notare che avevamo un problema serio. Il compromesso che ottenemmo fu il seguente: Bruce accettò di fare tutti i ciak che voleva delle scene fatte come desiderava lui e poi ne avremmo fatta una sola alla mia maniera, con l’umorismo. Lo fece in modo riluttante e privo di entusiasmo, ma lo fece. Alla fine, ogni singolo momento divertente che poteva essere catturato dalla macchina da presa – anche un fugace sorriso che poteva aver fatto prima di realizzare che le macchine da presa stavano girando – è stato messo nel film. La prima domanda che mi venne fatta dai dirigenti fu “Hai degli altri momenti divertenti da mettere?” ma sfortunatamente li avevo già usati tutti.

Die Hard 2, noto come 58 minuti per morire – Die Harder in Italia, è uscito nelle sale nel 1990 ottenendo un successo commerciale anche superiore a quello del primo capitolo. Nel film una squadra di mercenari agli ordini del colonnello Stuart s’impadronisce del sistema di controllo dell’aeroporto per far atterrare un aereo militare americano con a bordo il deposto generale Esperanza, un dittatore sudamericano.

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FONTE: Empire

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