Shia LaBeouf ribatte alle affermazioni della regista Olivia Wilde in merito alla sua esclusione dal cast di Don’t Worry Darling a inizio 2020, quando le riprese del film stavano iniziando. E lo fa inoltrando una serie di email e messaggi a Variety, che ha pubblicato la cover story incriminata.

Il film verrà presentato fuori concorso al Festival di Venezia prima di approdare al cinema il 22 settembre, con Harry Styles nella parte che doveva essere di LaBeouf (che peraltro sarà a Venezia, nella sezione Giornate degli Autori, con Padre Pio di Abel Ferrara).

L’attore afferma di aver lasciato lui la produzione, e di non essere stato licenziato. Il motivo è di tipo professionale: a suo avviso, gli attori non avrebbero ricevuto abbastanza tempo per provare le loro parti insieme, e ha quindi deciso di andarsene. A Variety ha inoltrato una lunga email scritta il 25 agosto alla regista, nella quale sottolinea che “sappiamo entrambi i motivi del mio addio. Ho lasciato il tuo film perché io e il resto del cast non avevamo tempo per provare”. La rivista aggiunge che una delle fonti che ha consultato conferma la versione dell’attore, e cioè che la conclusione del rapporto tra lui e la produzione è stata “un mutuo riconoscimento del fatto che lo stile di recitazione di LaBeouf non era adatto all’approccio registico di Wilde”.

Nello scambio di sms, si evince che LaBeouf e Wilde si sono incontrati a Los Angeles per discutere del suo addio il 16 agosto 2020. In serata, Wilde gli scrisse:

Grazie per avermi resa partecipe del tuo processo di riflessione. So che non è una cosa divertente. Non è bello dire no a qualcuno, e rispetto la tua onestà. È un onore per me il fatto che mi abbia coinvolta e che tu volessi che io e te raccontassimo una storia insieme. Mi spiace, perché ero convinta che sarebbe stato qualcosa di speciale. Voglio che sia chiaro quanto sia importante che tu ti fidi di me, è un dono che portero sempre con me.

LaBeouf afferma di aver lasciato ufficialmente la produzione il giorno successivo. LaBeouf ha anche inviato a Variety un video, registrato due giorni dopo, in cui Wilde gli dice di “non essere ancora pronta ad arrendersi su questa cosa”, e allude a delle tensioni tra LaBeouf e Florence Pugh: “Sono addolorata e voglio trovare una soluzione. Penso che potrebbe essere una buona presa di coscienza per Miss Flo, e voglio sapere se vuoi darle un’altra chance con me, con noi. Se si impegnerà, se si concentrerà su questa cosa e se riuscirete a fare pace – e rispetto entrambi i punti di vista – cosa ne pensi? C’è speranza? Mi farai sapere?”

Ecco la lunga mail di LaBeouf a Wilde inoltrata a Variety:

[…] Ti scrivo con 627 giorni di sobrietà e bussola morale che non esistevano prima di quel grande processo di umiltà che è stato l’ultimo anno e mezzo della mia vita. Ti ho contattata alcuni mesi fa per scusarmi, e prego ancora che un giorno troverai posto nel tuo cuore per perdonarmi per la collaborazione mai andata in porto.

Ciò che ha ispirato la mia mail è l’ultima storia pubblicata su Variety. Le tue parole riguardo la mia carriera mi onorano, grazie, è stato bello da leggere. Sono un po’ confuso in merito al racconto del mio licenziamento, però. Sappiamo entrambi le ragioni del mio addio. Ho lasciato il tuo film perché io e il resto del cast non avevamo tempo per provare. Ho incluso, come promemoria, gli screenshot del nostro scambio di messaggi di quel giorno e il mio messaggio a Tobey.

So che stai iniziando la campagna promozionale di Don’t Worry Darling, e che la notizia del mio licenziamento genera clickbait, visto che sono ancora una persona-non-grata e potrei rimanerlo per il resto della mia vita. Ma, a proposito di mia figlia, spesso penso agli articoli che leggerà quando saprà leggere. E siccome so che sarò in debito per il resto della mia vita, vorrei sottolineare che sarò in debito solo per le mie azioni.

Le mie vicende con Twigs (la sua ex fidanzata che lo ha accusato di molestie) sono reali, ma non sono andate come è stato detto. Ci sarà un momento e un luogo per trattare queste cose, e sto cercando di muovermi in una situazione ricca di sfumature rispettando lei e la verità, per questo non ne parlo.

Ma le vicende del tuo film e del mio “licenziamento” non verranno mai discusse in un tribunale nel quale vengono presentati i fatti come sono andati. Se vengono ripetute bugie a riguardo in pubblico, diventano verità. E quindi, questo mi renderà sempre più difficile strisciare fuori dal buco che ho scavato con i miei comportamenti e provvedere per la mia famiglia.

Non sono mai stato licenziato, Olivia. E sebbene io capisca benissimo quanto attiri l’idea di spingere questa storia visto l’attuale panorama sociale, non è la verità. Quindi ti chiedo umilmente, come persona che ha interesse nel portare avanti le cose nel modo giusto, di correggere questo racconto per quanto ti sarà possibile. Spero che nulla di tutto questo abbia un impatto negativo su di te, e che il tuo film abbia il successo che tu desideri che ottenga.

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