Qualche giorno fa vi segnalavamo come Elemental fosse stato ingiustamente (anche da noi) definito un potenziale flop quando, a giugno, ha debuttato con soli 29.5 milioni di dollari negli Stati Uniti e 44.5 milioni di dollari in tutto il mondo nel suo primo weekend di sfruttamento, contro un budget di 200 milioni di dollari (più il marketing).

L’ottimo passaparola (e una scarsa concorrenza) ha garantito al film Pixar una tenuta straordinaria, che lo ha portato lentamente ad arrivare a 148 milioni di dollari negli USA e 425 milioni in tutto il mondo. Un risultato decisamente più incoraggiante, che ora il presidente della Pixar Jim Morris commenta su Variety.

Morris spiega che, dopo la delusione iniziale, è stata proprio la tenuta weekend dopo weekend a far capire allo studio che il film aveva il potenziale di chiudere la sua corsa al cinema in attivo:

Le cifre diminuivano molto poco. In alcuni mercati, perdevamo solo il 12% rispetto alla settimana precedente, e in una manciata di territori abbiamo addirittura visto una crescita. Non è una cosa che capita tutti i giorni: solitamente gli incassi si dimezzano di settimana in settimana.

Ora puntiamo a chiudere la corsa con 460 milioni di dollari globali, anche se io punto sempre più in alto. Non amo le delusioni, ma mi piacerebbe arrivare a mezzo miliardo.

Morris ripete poi un concetto che forse non è chiaro a molti, e cioè che per risultare un successo a livello economico un film della Disney non deve per forza andare benissimo al box-office cinematografico, perché ci sono anche vari altri livelli di sfruttamento:

Abbiamo molte altre fonti di ricavo, ma di questo passo potremo dire che il film ha superato la parità già con gli incassi cinematografici. E poi ci sono i ricavi dallo streaming, dai parchi a tema e dai prodotti di consumo (merchandising). Possiamo dire che genererà senza dubbio profitti per The Walt Disney Company.

Si fanno spesso confronti tra i budget colossali di pellicole come quelle della Pixar, che costano intorno ai 200 milioni di dollari ciascuna in questo momento storico, e altri film d’animazione come Super Mario Bros. della Illumination (intorno ai 100 milioni di dollari). Secondo Morris il motivo di questa disparità di prezzo è il fatto che la Disney è l’unica azienda che produce ancora animazione di questo tipo negli Stati Uniti:

È una domanda che ci fanno in continuazione. Uno dei modi per fare questi film a budget ridotto è produrli all’estero, è quello che fanno tutti i nostri concorrenti. Solo noi e Disney Animation facciamo film d’animazione negli Stati Uniti, con tutti gli artisti sotto un unico tetto. Riteniamo che questo renda i nostri film unici. È chiaro che dovremo trovare un modo per rendere questa cosa sostenibile. Elemental è costato tantissimo in particolare perché ogni personaggio ha un effetto visivo. Ora abbiamo iniziato ad abbattere i costi dei nostri film.

Inoltre, un altro motivo per cui i nostri film costano così tanto è dovuto al fatto che la Pixar esiste unicamente per fare questi film. Quindi in realtà il budget di un film manda avanti l’intera azienda. A volte i budget di altri film sono semplicemente legati alla produzione, e non includono i salari dei dirigenti e cose così, ma i nostri budget includono tutto quanto.

La questione del lancio dei film direttamente su Disney+ durante la pandemia è stata inevitabilmente toccata. In questo senso Morris ha una sua idea sulla finestra che dovrebbe intercorrere tra il lancio al cinema e in streaming:

Penso a quello che succedeva storicamente: un film estivo arrivava in pay-per-view in autunno, con una finestra di tre o quattro mesi. Quella è la finestra tradizionale, e vorrei vederla tornare. Facciamo i nostri film per il grande schermo, vogliamo che il pubblico lo veda insieme agli altri spettatori, in una sala cinematografica.

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