Eva Longoria ha sottolineato senza peli sulla lingua l’ipocrisia di Hollywood in occasione della conferenza Kering Women in Motion organizzata nell’ambito del Festival di Cannes del 2023.

L’attrice, che ha debuttato alla regia con il lungometraggio Flamin’ Hot, vincitore del premio del pubblico al SXSW Film Festival, ha parlato proprio di donne alla regia, specialmente latino-americane.

Non possiamo dare molti morsi alla mela” ha spiegato. “Il mio film era tutt’altro che a basso budget… non era di 100 milioni, ma neanche di 2. Quando è arrivato l’ultimo film di una grande major diretto da una latino-americana? Sarà stato 20 anni fa e non possiamo avere un film ogni 20 anni“.

Ha poi proseguito: “Il problema è che se questo film fallisce, la gente pensa: ‘Oh, le storie dei latino-americani non fanno presa… le registe donne non sono fatte per questo’. Non abbiamo molte seconde occasioni. Un maschio bianco può dirigere un film da 200 milioni di dollari, fallire e dirigerne un altro. È questo il problema, mentre io ho una sola possibilità, devo lavorare il doppio, essere più veloce e con meno budget“.

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Le cose stanno cambiando, ma non necessariamente in meglio, ed è qui che ha sottolineato l’ipocrisia delle compagnie: “Le major o i network si danno le pacche sulla schiena dicendo: ‘Abbiamo raddoppiato il numero di donne nella troupe!’. Peccato che siano passate da una a due, perciò ti ritrovi a dire: ‘Ok, tecnicamente l’avete fatto, ma avete comunque ingaggiato solo due donne’“.

L’illusione è che Hollywood sia progressista. La realtà è che stiamo ancora indietro nella giusta rappresentazione equa“.

Da Variety,

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