In Ghostbusters: Minaccia Glaciale, dall’11 aprile nelle sale italiane (GUARDA IL TRAILER), Carrie Coon torna a interpretare Callie Spengler, madre single introdotta nel precedente Legacy.

In un’intervista con THR, l’attrice ha parlato diffusamente dell’evoluzione del personaggio nei due film. In Legacy, solo alla fine della storia Carrie pronuncia il proprio cognome, rivelando di essere la figlia di Egon Spengler (Harol Ramis), uno degli acchiappafantasmi originali. Un passaggio cruciale:

Jason [Reitman, regista di Legacy] e io ne abbiamo parlato, ed è proprio per quel momento alla fine del film. È davvero importante e riguarda l’identità, in definitiva, e la rivendicazione della propria identità. E credo che fossimo d’accordo sul fatto che [Trevor e Phoebe, i suoi due figli] si chiamassero con il nome del suo ex marito. Non viene mai specificato nel film, ma è stato un cambiamento importante per lei assumere il [nome Spengler]. Naturalmente, questo ci prepara a questo film [Minaccia glaciale] in cui sono effettivamente nella caserma dei pompieri e si occupano dell’attività di famiglia. È stato un cambiamento davvero importante e ora stiamo inserendo un altro outsider, Gary Grooberson [Paul Rudd]. E “Gary Grooberson diventerà uno Spengler?” diventa la domanda di questo secondo film.

Parlando poi della caratterizzazione del suo personaggio, Coon loda il grado di realismo che gli sceneggiatori hanno adottato:

Nel primo film c’è una scena in cui Gary e Callie parlano di come il marito non fosse in grado di fare da genitore a Phoebe. In quel film si suggerisce anche che Callie abbia qualche problema con l’alcol. Forse in passato non ha fatto le scelte migliori in fatto di partner, e quindi apprezzo il fatto che [i co-sceneggiatori] Gil [Kenan] e Jason scrivano sempre una persona molto reale che ha dei difetti. Penso che Callie si senta come una mamma molto reale che forse non è sempre bravissima nel suo lavoro, che commette errori e deve riparare. Questo, per me, è molto basato sulla realtà in un modo in cui le mamme dei film non lo sono sempre, soprattutto quando hanno una funzione in una storia come Callie ha in questo secondo film. Quindi apprezzo il fatto che scrivano sempre una dinamica familiare che sembra essere davvero molto reale, anche se si tratta di cacciare fantasmi.

Ad un certo punto di Legacy, Callie e Phoebe discutono sull’eredità di Egon, e la donna conclude chiamandolo “str*nzo” e dicendo: “Benvenuta in famiglia“. In Minaccia glaciale c’è una scena che apparentemente richiama questo passaggio: Phoebe insulta la madre e le dice che dovrebbe “rispondere alla chiamata”. C’è un legame diretto tra le due scene secondo l’attrice?

Sì, penso che le famiglie siano modelli di comportamento. Impariamo ciò che vogliamo essere e ciò che non vogliamo essere dalle generazioni che ci hanno preceduto, e penso che sia davvero difficile essere una madre single. Quindi, ciò che Callie sta cercando di esprimere in quel momento è quanto la sua vita sia stata difficile a causa dell’assenza di sostegno. E ora si rivolge a Gary perché offra quel sostegno a lei e alla sua famiglia. È difficile [per lei] essere sempre quella cattiva. Non è divertente essere sempre quella cattiva, ed è bello poter condividere questo peso. È questo che Callie sta cercando, e mi piace l’idea che si tratti di una conclusione e di una continuazione del film precedente. Jason e Gil fanno bene a metter al centro la storia della famiglia. In questo modo il film rimane ancorato a qualcosa e, se il franchise dovesse continuare, la storia della famiglia che si sviluppa e delle relazioni che si approfondiscono continuerebbe a far parte di un terzo film. Penso che sia una mossa molto intelligente e che lo renda qualcosa con cui è facile identificarsi.

Trovate tutte le informazioni sul film nella scheda!

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FONTE: THR

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