In risposta ad una domanda di un fan su Threads, James Gunn torna a parlare della tanto discussa “F-bomb” (“parolaccia con la c“) dell’Universo Marvel inserita per la prima volta nel terzo capitolo di Guardiani della Galassia.
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La domanda fatta al regista si concentrava in particolare sul motivo per il quale la parolaccia in questione (da noi traducibile come “caz*o“) sia stata sganciata nel film proprio da Peter Quill e non da un personaggio più scurrile come Rocket.
Gunn ha risposto che la scelta di farla pronunciare a Quill in un momento quotidiano di leggerezza è sempre stata la sua scelta fin da subito, mentre farla dire a Rocket – che in questo film in particolare è legato ad un percorso profondo di accettazione del suo passato e di ciò che è in realtà – in un momento magari più serio, avrebbe forse diminuito e alleggerito il peso della sua storia, che aveva tutt’altro focus:
No, non ho mai pensato di dare la battuta a Rocket. L’ho data a Chris quel giorno stesso sul set. Mi sembrava divertente rompere quella barriera in un momento più quotidiano e di meno peso, dove non avrebbe avuto importanza, invece che inserirla durante una sequenza solo per il gusto di sentirla. Penso che il percorso di accettazione che Rocket deve compiere in questo film (procione di nascita, Rocket per scelta) è forse uno dei momenti più importanti e topici di tutta la trilogia e mi sembrava di sminuirne il valore dando a lui la battuta e facendo si che si parlasse solo di quello.
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