È la UECI (Unione Esercenti Cinematografici Italiani, nata l’anno scorso e affiliata a CNA) la prima associazione di esercenti a intervenire pochi giorni dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di mostrare il Green Pass per entrare al cinema, e dai risultati poco incoraggianti del primo weekend al box-office.

Con una nota stampa, l’associazione fondata l’anno scorso annuncia di voler sottoporre al governo e alla direzione generale cinema alcune richieste per ridurre l’impatto di questa misura, che almeno in questa primissima fase è già decisamente negativo in termini di incassi. Tali richieste sono:

1) Esenzione dall’obbligo per le Arene, location all’aperto con posti distanziati e pre-assegnati e quindi senza rischio di assembramento che, al pari di altre attività all’aperto per le quali quest’obbligo non è stato richiesto, non devono essere ulteriormente penalizzate.

2) Esenzione temporanea dall’obbligo per i minorenni (soggetti statisticamente meno a rischio) in modo da lasciare ai genitori il tempo necessario per decidere consapevolmente quale scelta effettuare per I propri figli, tempo che non hanno avuto a causa dell’immediata applicazione del decreto.

UECI sottolinea come l’obbligo di Green Pass per i minorenni tra i 12 e i 18 anni avrà un impatto sulle proiezioni già organizzate all’inizio del nuovo anno scolastico, inficiando di fatto tutto il lavoro di collaborazione effettuato sul territorio da moltissimi esercenti e istituzioni scolastiche.

Con un’altra nota stampa, UECI annuncia poi uno sciopero di tre giorni che coinvolgerà i 300 cinema italiani iscritti all’associazione, e invita altre sale a unirsi nella protesta, che sarà in concomitanza dell’inizio del Festival di Venezia. Nel comunicato si fa riferimento a quanto accaduto in Francia, dove dopo un avvio problematico sono stati presi provvedimenti a sostegno delle sale:

UECI, l’Unione Esercenti Cinematografici Italiani, chiama a raccolta tutti gli Esercenti e chiede di aderire a questa forte azione di protesta per spingere il Governo italiano a rimodulare l’applicazione del Green Pass e a trovare forme di sostegno adeguato e diretto per i gestori delle sale Cinematografiche, colpiti ancora una volta dagli ulteriori effetti devastanti delle nuove restrizioni con gravi conseguenze, sia economiche che sociali.

Nel primo weekend dall’applicazione del GreenPass si sono registrati pesanti flessioni su presenze ed incassi.

La programmazione dei blockbuster estivi, con target di pubblico prevalentemente costituito da teenagers sarà pesantemente penalizzata dall’applicazione del Green Pass nelle prossime settimane, quelle in cui la “Ripartenza” delle Sale, dopo mesi di chiusura e di restrizioni devastanti per l’intero settore, avrebbe dovuto essere garantita.

Anche per andare incontro alle gravi problematiche del settore dello spettacolo e dell’intrattenimento, in Francia l’età minima per presentare il Green Pass è stata alzata a 18 anni e in autunno sono già previsti ristori pari all’80% delle perdite subite per le aziende più danneggiate dal provvedimento.

Chiediamo che il Governo Italiano faccia lo stesso per dare il tempo ai più giovani di ottenere il loro certificato verde e nello stesso tempo, non riportare le Sale alla chiusura per mancanza di pubblico e di quel prodotto che verrebbe ancora una volta spostato dalla fruizione sul Grande Schermo a quella domestica.

Il Presidente UECI Manuele Ilari dichiara che il perdurare di questa drammatica situazione, che stravolge completamente il“Progetto di Ripartenza” dell’Esercizio, mette in pericolo migliaia di posti di lavoro e la vita stessa delle Imprese che da generazioni portano avanti con Passione e Coraggio il settore industriale delle Sale Cinematografiche, nei territori, quali presidi fondamentali di socialità e cultura.

Al momento l’ANEC, l’associazione nazionale esercenti cinema, non si è espressa sulla questione. Vi terremo informati nel caso lo facesse.

 

 

 

 

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